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Amaro Calamaro, sulla bugia nella coppia non cala mai il sipario

Amaro Calamaro, sulla bugia nella coppia non cala mai  il sipario
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amaro calamaroUna bella casa, un figlio in arrivo e un successo imprenditoriale dovuto all’invenzione di uno strano liquore, un amaro a base di estratto di calamaro. Nella vita dei coniugi Sorrisini sembra non mancare niente. Ma appena giungono i Riserva, una  coppia di amici, si capisce che tutto  intorno è a posto, ma niente è  in ordine.

In Amaro Calamaro – Sapore Ignaro, in scena al teatro Duse di Roma,  scritto da Marcello Paesano ed interpretato dallo stesso autore con Valeria Panepinto, Sara Spelta e Max Zanuzzi il tema è quello della quotidianità  nella vita a due. Un quartetto ben amalgamato che in pochi metri quadrati riesce a rappresentare  due universi sentimentali paralleli ed  intrecciati tra di loro.

Troppo spesso le relazioni di coppia nascondono verità inconfessabili: donne deboli che si circondano di uomini solo per sentirsi  (fintamente) accudite; uomini fintamente forti desiderosi di diventare padri ma che non sono, però,  neanche in grado di provvedere a sé stessi.

Ma si sa, l’amore è cieco fino a quando, come nel caso di Elena, una donna di successo e incinta al settimo mese, le necessità quotidiane gli fanno tornare la vista. Da qui la visione dell’inadeguatezza dell’uomo che ha sposato, la falsità di amici che si tolgono la maschera appena si intuisce che non c’è più niente da guadagnare in questa relazione arrivata al capolinea delle apparenze.

“Amaro Calamaro è un testo di follia – racconta l’autore e regista –  che rappresenta al meglio, e in maniera semplice e divertente, la vita quotidiana. Non per le azioni che si compiono, ma per l’umana tendenza che sono sicuro tutti abbiamo su questa terra e in particolare nel mondo civilizzato: la tendenza a mentire. Mentire per nascondersi. Perché non si ha il coraggio di fronteggiare un problema di coppia. Perché si sente di avere il diritto di essere felici come gli altri. Perché si è convinti che la vita è stata troppo ingiusta nei propri confronti. Mentiamo continuamente, a estranei così come alle persone più care. Mentiamo per sopravvivere”.

Sulla scena i quattro attori  riescono a trasmettere un’atmosfera di tensione che si taglia con il coltello. Quell’atmosfera che spesso, nella vita reale,  taluni mitigano con inconsistenti gesti di amore a buon mercato, frasi inutili e  sterili convenevoli. L’amore vero richiede impegno, sacrificio, consapevolezza e… vero amore.

Le bugie hanno le gambe corte, diceva Collodi nel suo Pinocchio, e –  per dirla con Marcello Paesano – nella vita, le parentesi che rimangono aperte sono tante e fin troppo della nostra esistenza rimane misteriosamente inspiegabile. Troppo, ma non tutto: non è un mistero, infatti,   il fallimento di chi sceglie il ripiego a due piuttosto che un percorso di consapevolezza volto alla crescita  e alla capacità di amare, forse un giorno,  davvero.

Lavinia Macchiarini

redazioneBonVivre

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