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CULTURA DELLA PIETRA SULLA MONTAGNA PISTOIESE.

CULTURA DELLA PIETRA SULLA MONTAGNA PISTOIESE.
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Nel comune di Piteglio è stata condotta nel mese di giugno una breve campagna di indagine archeologica in un sito in località La Fontana (Piteglio). Grazie alla sensibilità del proprietario, Giuseppe Nesti, (il cui nonno, anche lui Giuseppe Nesti, fu il primo a segnalarlo ad alcuni ricercatori locali) e all’interessamento del Sindaco è stato chiesto l’intervento della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana che ha condotto le ricerche dirette dalla dott.ssa Paola Perazzi che si è avvalsa della collaborazione della dott.ssa Cristina Taddei. Ai lavori hanno partecipato a titolo volontario i membri dell’Associazione “Valle Lune” di San Marcello, che ha come scopo il recupero e valorizzazione delle testimonianze storiche, archeologiche, religiose, artistiche, culturali e ambientali presenti sul territorio, da tempo impegnata in un progetto di recupero della vecchia viabilità della montagna con le sue strade lastricate, i ponti, i rifugi, i luoghi di mercato. Un progetto aperto alla collaborazione di altri soggetti (pubblici, privati e terzo settore) che potrebbe favorire lo sviluppo di un turismo sostenibile, come è quello storico-archeologico-ambientale.

Nell’ambito di questa attività la zona boscosa, dove i rovi lasciavano a malapena intravedere alcuni blocchi di pietra, è stata liberata dalla vegetazione con pazienza ed entusiasmo e sono emerse alcune strutture.

E’ stato così possibile indagare  e documentare l’area attraverso un’accurata indagine intrasito, che ha consentito di evidenziare dieci strutture realizzate con grandi blocchi di arenaria all’interno di una porzione di terreno circoscritta da un muro, anch’esso realizzato con macigni di arenaria Si sono riconosciute numerose tracce di lavorazione, segni di punta, di raspa, di cuneo, testimoni del duro lavoro di cavatori e scalpellini che estrassero dal terreno grandi massi arenacei e li resero materiale da costruzione, sbozzandoli e spianandoli, testimoni di uno stile di vita, oramai lontano e quasi indecifrabile per noi, donne e uomini del mondo globale. Al momento non è stato ancora possibile datare né interpretare tali strutture ma solo escluderne un loro uso funerario.

 

“L’indagine sul campo pone problemi di studio, che sono stimolanti per la ricerca”, ha dichiarato la dottoressa Cristina Taddei che sta ultimando la sua relazione.

Chiudendo questa breve comunicazione vogliamo ricordare un membro dell’Associazione “Valle Lune”, Gabriele Bonino, che con grande entusiasmo iniziò ad esplorare i terreni de La Fontana e che di recente è mancato prematuramente all’affetto della sua famiglia e alla passione per la ricerca.

Ulteriori dettagli sull’attività dell’Associazione “Valle Lune” saranno illustrati durante la conferenza stampa che si terrà prossimamente.

redazioneBonVivre

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