Simenon e il suo intramontabile Maigret


Add to Flipboard Magazine.

Se un libro è per sempre i libri di Simenon sono come una droga: basta leggere il primo e si continua a volerne consumare altri infinitamente, direi, per sempre.
Di seguito una nota affascinante del nostro Luigi Salfa che ci porta sulle strade di Simenon e del suo intramontabile Maigret.

 

George Simenon, un grande autore del ‘900.La narrativa va di  Georges Simenon è caratterizzata da storie nelle quali i personaggi, quasi sempre umili o appartenenti alla piccola borghesia, ma anche ricchi e rinomati, si trovano coinvolti in vicende drammatiche. Pur utilizzando uno stile narrativo asciutto e poco incline a estetismi letterari, le sue opere dimostrano una notevole capacità di ritrarre con arguta psicologia vicende dal sapore profondamente umano. Con Simenon si giunge alla borghesizzazione del racconto giallo: piccoli uomini spersi nelle traversie della vita passano sotto la lente di un osservatore attento e analitico, che nelle sue opere non si dilunga in descrizioni favolistiche di luoghi e persone, ma anzi ad esse dedica spesso poche e asciutte, anche se esaustive, righe. Tutto è crudo e brutalmente trasparente, tutto è nuda realtà.

 

La sua scrittura infatti utilizzava un metodo inconsueto, essendo capace di scrivere ottanta pagine al giorno, di getto, poi rivedeva il testo, pulendolo, sottraendo psrole, frasi, personaggi non essenziali,  o come diceva lui, asciugandolo dal superfluo, tale da consentirne la lettura ai livelli più popolari.

La sua popolarità è dovuta soprattutto ai settantacinque romanzi ed ai ventotto racconti che vedono come protagonista il commissario Maigret. In tali romanzi polizieschi Simenon si discosta dagli schemi dell’inchiesta per tracciare suggestivi ritratti psicologici e per evocare con efficacia le atmosfere parigine o quelle grigie e stagnanti della provincia francese. Le inchieste di Maigret sono in realtà la paziente ricostruzione della verità umana, per arrivare all’antefatto che ha causato il dramma, e con esso alle prove per poter incastrare il colpevole.

In tal senso Simenon già dagli anni trenta imprime una svolta irreversibile nella storia del romanzo giallo: con Simenon, cioè, la domanda che ci si pone, che si pone l’investigatore e di conseguenza il lettore, si sposta ormai definitivamente dal chi è stato del giallo classico all’inglese, al perché, al cosa è successo nell’esistenza di una persona per portarla fino alla soglia irreversibile del delitto. L’attenzione dell’autore non è più centrata, come in altri autori di romanzi gialli, sulla costruzione di un meccanismo perfetto, di un enigma apparentemente insolubile che si sciolga magicamente nella sorpresa finale. Importante per Simenon è raccontare una vicenda umana, attraversata da un dramma, da un delitto, anche se ricostruita attraverso i passi che deve muovere un poliziotto per scoprire alla fine che il dramma è tale non solo per la vittima, ma anche per l’assassino.

Celebre frase del commissario Maigret, una ironica e fredda risposta a chi gli chiedeva un giudizio sul delitto “ io non penso mai…”, a dire che vi erano i fatti a parlare, a spiegarsi, nella loro oggettività e ineluttabilità, nel destino, senza eccessive intuizioni o disegni investigativi.

Tra i romanzi scritti da Simenon dove non figura Maigret è doveroso ricordare:”Tre camere a Manhattan”: una storia avvincente e triste , in cui non mancano colpi di scena, fotografie di vite squallide, persone insensibili, ma anche un amore; è stato scritto nel periodo in cui l’autore fu travolto dalla passione per la donna che poi diverrà la sua seconda moglie, Denyse Ouimet. “L’uomo che guardava passare i treni:” è la storia del signor Popinga che colto nella routine della sua vita “perfetta” guarda passare i treni della notte con le tendine abbassate “sul segreto dei viaggiatori”, finché un giorno prenderà anche egli il treno della fuga da tutto e da tutti, per vestire i panni dell’omicida braccato dalla polizia di mezza Europa; Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti è doveroso ricordare il Mystery Writers of America Grand Master, ricevuto nel 1966.

Molti dei suoi romanzi sono divenuti film, sceneggiati e serie televisive.

Indimenticabile l’interpretazione di Gino Cervi per la televisione italiana che con Jean Gabin è da considerarsi  il migliore Maigret di tutti i tempi.



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati