La Visciolata del Cardinale, tutta da gustare durante le feste


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La Visciolata del Cardinale, bevanda tipica marchigiana, è ottenuta nel rispetto della tradizione contadina da vino di uve pregiate, visciole e zucchero, secondo un’antica ricetta di metà ottocento. Si consuma, in piccoli calici alla temperatura di 13°-16° gradi, a fine pasto in abbinamento a qualsiasi tipo di dolce. La sua storia è quasi una leggenda. La pianta, prunus cerasus, varietà austera, produce ciliegie acide chiamate visciole.

Nelle Marche il vino di visciola anticamente si produceva per rendere più gradevoli i vini robusti ( Rosso Piceno, Conero) dei Castelli di Jesi e per omaggiare le signore. I nobile ed il clero ne facevano ampio uso come vino da dessert chiamandolo “vino degli angeli”. I contadini, invece, lo producevano ma lo utilizzavano solo per le grandi ricorrenze e lo chiamavano “sangue di strega” attribuendogli proprietà terapeutiche.

 

Persino Dante nel XXXIII canto della Divina Commedia gli dedica una piccola frase “…e ancor mi distilla nel cor lo dolce che nacque da essa…”

Parole che racchiudono l’armonia di questa preziosa acqua vite prodotta da secoli con il sistema di distillazione discontinuo a bagnomaria con il solo calore del vapore e diluita con acqua di sorgente del monte Nerone.

La Visciolata del Cardinale ha in se la tradizione, il clima e la cultura della terra marchigiana. Il suo colore limpido e brillante, il gusto morbido e asciutto, con quel suo netto sapore di visciola accompagnato da un profumo etereo di frutti di bosco.

Non facile da trovare, se non nei negozi di vere prelibatezze, è un liquore ancora poco conosciuto ma assolutamente affascinante e renderà la vostra mensa natalizia ancora più ricca e particolare. Il suo aroma è inconfondibile e si adatta perfettamente a tutti i più classici dolci delle feste dal Panettone al Pandoro. Ed i vostri ospiti e parenti non potranno che chiedervi “Ma dove l’hai trovato?”…e voi risponderete “Segreto….”



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