Archivio

News

Gli ultimi articoli pubblicati

La grammatica dei pensieri

La grammatica dei pensieri
Add to Flipboard Magazine.

Scoprire una “riserva d’oro” da cui attingere quando il mondo è così grigio e cupo da apparire come un messaggero dell’orrido, può diventare un imperativo. L’universo “conosciuto” soggiace e si rivolta nello sconcerto di se stesso; e allora cerchiamo un ancoraggio di salvezza, una pausa nel marasma che ci investe.

Per appropriarsi della benefica riserva d’oro di cui parlo, non occorre navigare nei mari del sud, non serve la rete di internet, e ancor meno occorrono gli strumenti tortuosi e ingannevoli di madama la tv.

Lo trovi in libreria questo tesoro che sta chiuso in sé; in attesa della buon’anima che lo liberi dagli scaffali, che lo assapori poi sul divano e lo lasci – però a tarda ora – sul comodino; ma allora i tuoi occhi da dolce sfinimento si placheranno con gratitudine sui caratteri dell’ultima riga dell’ultima parola, fintantoché non arrivi la buona notte.

Le parole che sanno di magico, con la loro ricchezza incomparabile, riposano sopra un giaciglio di saggezza e hanno resistito ad ogni sorta di orrore: sta a noi destarle e rialzarle dal torpore per rendere “vive” come pepite d’oro della contemplazione.

Un tesoro dell’umanità, attraverso le parole, è, infatti, quello che ci hanno lasciato in dote i vari protagonisti del Pensiero, di tutte le epoche, culture, religioni e arti: “Le parole e i giorni” – Nuovo breviario laico – di Gianfranco Ravasi (edito da Mondadori e uscito nell’ottobre 2008), è un libro dove sono raccolte con sapienza le riflessioni più disparate e autorevoli di questi grandi pensatori, sulla falsariga del Breviario laico già pubblicato nel 2006.

L’autore di questi breviari laici è un cardinale esperto biblista, ebraista e teologo. Protagonista di una produzione letteraria enorme; è straordinario per il suo modo d’interpretare la Parola e  per il valore poetico che estrapola dalle Sacre Scritture, anche ricorrendo al mezzo televisivo (chi non l’ha mai visto in tv con “Le Frontiere dello Spirito”?).

Ne “Le parole e i giorni”, ogni giorno dell’anno è accostato a citazioni letterarie (o a folgorazioni dialettiche), e si avvale del commento appassionato e prestigioso dell’autore. Vi troviamo: Lev Tolstoj, Simone Weil, Albert Camus, Marcel Proust, Confucio, Albert Einstein, Goethe – ma anche Woody Allen e Giorgio Gaber – insieme a tanti altri.

Leggere la prosa di Sua Eminenza il cardinale Ravasi, è piacevole e mai verboso. Pur essendo un libro “laico”, l’autore rimane fedele al suo ruolo ecclesiastico e integra le pagine con riferimenti alle Sacre Scritture, che però non “pesano” su quella missione rivolta a tutti, a cui il libro si prefigge di giungere: il ritrovamento di un’oasi quotidiana, un esercizio contro la società convulsa del “fare e del dire” accostati con la volgare vanità dell’apparire.

Un’oasi è anche l’opera di quest’autore; perché nel suo articolato percorso letterario, avvicina, esortando e illustrando, la Chiesa di Roma ad ogni tipo di concezione e credo religioso.

Ravasi sembra ispirato da una delle “Massime e riflessioni” di Goethe, che cita nell’introduzione al libro: “La felicità suprema del pensatore è sondare il sondabile, e venerare in pace l’insondabile”.

Possiamo provare a trarne beneficio; meditiamo e poi costruiamo una grammatica dei pensieri, utile a raggiungere quella “riserva d’oro” che possiamo solo desiderare.

 

Danilo Stefani

 

redazioneBonVivre

Articoli correlati

Lascia un commento

Read also x