Tre ragazzi irresistibili!


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“Picasso, Mirò, Dalì. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità” questo è il titolo della mostra allestita a Palazzo Strozzi a Firenze fino al prossimo 17 luglio.

L’esposizione ha l’aspirazione di raccontare la storia di tre pittori catalani che, all’inizio del XX secolo seminarono il panico nel mondo dell’arte costruendo le fondamenta della modernità.

Ovvero, la storia e le avventure di  Pablo Picasso, di Joan Mirò e Salvador Dalì che dalla periferica ma vitalissima Catalogna si trasferirono a Parigi: conquistandola.

La mostra organizzata in cinque sessioni parte dalla presunta visita nel 1926 del ventenne Dalì a Picasso, già dominatore assoluto della scena parigina, e da qui s’intrecciano i rapporti artistici, gli scambi,  le liti e gli incontri  anche con Mirò.

Tantissime le opere esposte e tutte della  prima produzione di questi tre ragazzi arrabbiati e geniali:  dipinti, disegni e schizzi che hanno conquistato il mondo.

Tra le tante opere ricordiamo: l’emblematico quadro di Mirò “Ritratto di Enric Cristofol Ricard” datato 1916 e il Picasso del suo “periodo blu” con “I due saltimbanchi” datato 1901.

Esposti per la prima nella rassegna fiorentina le 120 pagine di un quaderno ingiallito in cui il sommo Picasso costruisce per progressivi appunti l’opera che avrebbe cambiato per sempre i canoni della storia dell’arte: “Les Demoiselles d’Avignon” il quadro che, in un primo momenti, il pittore avrebbe voluto chiamare “Bordello filosofico”.

Un percorso affascinante e raro quello di questa mostra considerando che, una grande quantità di queste opere, provenienti dai musei di tutto il mondo, è la prima volta che si possono ammirare anche in Italia.

Daniela Berti



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