Capri… Capriccio degli dei…


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© ZaNuDaOrmai e’ rimasta solo la prima parte di questa frase da cioccolatini…
Capri é un luogo comune.
Nel senso che é un luogo conosciuto da tutti e nel senso che é up to date dire di essere a Capri.
A Pasqua l’isola si risveglia dopo un lungo letargo. D’inverno l’isola dorme, profondamente. Provate a venire un week end a Capri in pieno inverno; l’isola é irriconoscibile, difficile riuscire a trovare un ristorante aperto, impossibile un teatro, un’incognita il cinema; un solo spettacolo a settimana e devi essere fortunato se é un genere che ti aggrada.
Ma a Pasqua Capri allontana Morfeo. Il rospo si trasforma in principe … Riaprono i negozi e gli alberghi a nuova vita. Come ogni anno l’isola é  piena. Gli afflussi sono superiori ai residenti, é difficile camminare e fare le cose più banali.
Ma a Capri si viene per dire di essere a Capri. E’ un nuovo souvenir da mostrare, la foto fatta col telefonino non davanti ai panorami ma accanto ai locali più esclusivi e quindi fintamente irraggiungibili.

E’ un-trendwatching come citano i manifesti lungo le strade riferendosi ad una manifestazione che si terr° a breve.
Ma – trendwatching – rende decisamente l’idea del nuovo modo di viversi Capri, controllare chi ci sta di famoso e non viversi l’isola in prima persona…. per ciò che offre di meraviglioso.

 



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