“Gli psicoatleti” di Enrico Brizzi


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«Nel centocinquantesimo anno dell’Unità nazionale, voglio vedere dove comincia l’Italia, dove finisce, e tutto quello che c’è in mezzo» Un sorridente libro di viaggio che si trasforma nel ritratto degli Italiani, un popolo antichissimo che vive in uno Stato molto giovane: la felice narrazione di Brizzi esorcizza contrasti di campanile e regionalismi, il contrasto fatale fra nomadi e stanziali, ma anche i sogni, i rimorsi e le passioni di un’Italia che cambia giorno dopo giorno a mano a mano che il viaggio procede verso Sud, ribaltan­do pregiudizi e riservando al lettore, tappa dopo tappa, le sue sorprese.

Gli Psicoatleti è il nuovo romanzo di Enrico Brizzi, ispirato al viaggio a piedi dall’Alto Adige alla Sicilia che l’autore ha condotto nella buona stagione del 2010. Come libro-guida, ha portato nello zaino il resoconto del primo grande viaggio a piedi della storia unitaria, compiuto nel 1861 dai pionieri della Società Nazionale di Psicoatletica; ripercorrendo i passi di quegli eccentrici gentiluomini, l’autore ha camminato oltre duemila chilometri dalle nevi delle valli alpine alla torrida Val di Noto. Novanta tappe in tre mesi lo hanno portato a incontrare migliaia di italiani e ad ascoltare le loro storie, confidate come si può fare solo ai viandanti: Gli Psicoatleti, una narrazione sincera come un racconto intorno al fuoco di bivacco, è al contempo il distillato di quegli incontri, la confessione di come si cambia nel corso di un lungo viaggio a passo d’uomo, e un ritratto impietoso e commovente della nostra Repubblica e dei suoi abitanti. Dopo essersi dedicato per alcune stagioni alla narrazione di un’Italia alternativa con i due romanzi che hanno per protagonista Lorenzo Pellegrini (L’inattesa piega degli eventi e La Nostra guerra), Enrico Brizzi torna a vestire con grazia e ironia i panni del narratore-viandante  Il nuovo interesse fiorito in Italia intorno ai viaggi a piedi, che si profila come un durevole fenomeno culturale, vede d’altronde l’autore al centro della scena da anni: i lunghi viaggi a piccola velocità condotti in prima persona, i reportage per «L’espresso» e «Rolling Stone», e i romanzi Nessuno lo saprà (2005) e Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro (2007), infatti, lo accreditano fra i più titolati esponenti del «viaggiare a passo d’uomo». Se Nessuno lo saprà manteneva il fuoco dell’attenzione sul narratore, e Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro sui compagni di viaggio, Gli Psicoatleti completa la trilogia dei moderni viandanti raccontando come ogni viaggio nello spazio sia anche un viaggio nel tempo e un’esperienza in grado di sgretolare le troppe certezze che ci soffocano.

Dalai editore

pp. 528 – Euro 20,00

 



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