Mr Beard: il solare cialtrone


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Uno degli effetti “magici” di certi personaggi è dato da quel fascino persuasivo propagato dalla figura tratteggiata di quell’uomo complesso che abbraccia sì il male, ma lo fa con  modi e  caratteristiche inusitate da deformare il concetto di attrazione. E allora, ecco che questo esemplare  può assumere le sembianze di un uomo in verità non  attraente perché  basso, grasso,  calvo e poi anche ingordo, impacciato e bugiardo incallito. Il fatto di piacere alle donne nonostante tutto, diventa anch’esso un difetto: perché colleziona mogli (ben cinque), insieme a una miriade di tradimenti. A suo pregio, vi è che è “soltanto” un tal genio della fisica da essersi aggiudicato il Premio Nobel. Il tutto corrisponde al ritratto di  Michael Beard, che fa il suo ingresso nel club letterario dei personaggi sgradevoli ma simpatici; vi approda grazie a Ian McEwan, scrittore inglese, con il romanzo “Solar” (pubblicato in Italia nel novembre 2010 da Einaudi). E’ pagina dopo pagina che troviamo un Beard sempre più sorprendente. Un cialtrone imbranato con in sé un’ infelicità resa inevitabile e che lo soffoca per sconcertarlo, renderlo tortuoso nei pensieri e sbracato nelle azioni. Non mancheranno momenti esilaranti: come quando gli scappa la pipì al Polo Sud e si ritrova talmente ingolfato dall’abbigliamento e dagli esclusivi impicci, da perdere quegli attimi fatali che renderanno il “pistolino” simile a un pesce surgelato mentre un orso affamato lo insegue (non per mangiare il pesce, eh!). Un personaggio davvero ricco di caratteristiche e di gag; tuttavia, non sono soltanto le vicende di  Michael Beard a “forgiare” il romanzo.

Il tema della ricerca delle fonti energetiche alternative, con Michael scelto per presiedere un “Centro nazionale per le energie rinnovabili”,  rappresenta quel campo del sociale che lo scrittore ha scelto e collocato in uno scenario  ambientalista  che è “vitale” per il mondo, e utile  per le “imprese” del Premio Nobel protagonista.

Ma come è nata l’idea di unire un tema così importante con un personaggio che, pur essendo un celebre scienziato della fisica, al tempo stesso è un uomo senza qualità umane riconoscibili? Ian McEwan racconta due episodi.

Il primo riguarda una gita in Norvegia a cui partecipò insieme ad altri artisti e scienziati per assistere allo scioglimento dei ghiacci: il caos negli spogliatoi, dove era impossibile ritrovare i propi indumenti  e per uscire necessitava rubare gli indumenti degli altri e indossare, magari, due scarponi sinistri (come capitò a lui), lo fa riflettere e dire: “Ma come è possibile che le persone che dovrebbero mettere ordine nel mondo vivano in un disordine così assoluto?”.

Il secondo episodio che lo colpì avvenne in una conferenza di premi Nobel per la matematica e la fisica a cui Ian McEwan partecipò. Notò che l’ego degli scienzati era davvero smisurato! Decise che il suo personaggio avrebbe dovuto essere un compendio di scienza e inadeguatezza.

La contrapposizione che vi è tra la necessità delle fonti energetiche alternative, così fondamentali per il futuro del mondo, e il personaggio di Micheal Beard (così improponibile come salvatore dell’umanità) è  uno dei paradossi dell’uomo: così geniale ma al tempo stesso così sregolato da logorarsi e così egocentrico da auto assolversi.

Ian McEwan scrive senza pietà. Ha però il buon gusto di usare ironia, grottesco, farsa e realtà in un mix che è “fonte di lettura alternativa” tra le più piacevoli.

Danilo Stefani



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