Chi ha trascorso qualche giorno lungo i litorali siciliani, ma anche nell’entroterra, sicuramente non si sarà perso la vista di intense piantagioni di fichi d’India, sia spontanee che coltivate. Si tratta di una pianta messicana che però ha trovato in Sicilia un ottimo habitat dove produrre i suoi frutti, succulenta ed arborescente che può raggiungere anche i cinque metri di altezza. Il fusto è costituito dalle “pale” che svolgono le funzioni delle foglie, piene di spine (ma esistono anche varietà colturali prive di spine), i frutti sono carnosi e polispermici (pieni di semi), ricchi di vitamina C, possono essere di vari colori e sono dolcissimi. Ma oltre a produrre dei frutti commestibili, nella medicina popolare siciliana la pianta del fico d’India, e nella fattispecie la “pala”, applicata su ferite e piaghe, costituisce un ottimo rimedio antiflogistico, riepitelizzante e cicatrizzante su ferite e ulcere cutanee. È un vecchio rimedio della tradizione siciliana, utilizzato ancor oggi nella cultura contadina isolana. 








