Le regole di Mary


Add to Flipboard Magazine.

Ispirarsi a Mary è il modo migliore per essere di moda il prossimo Autunno Inverno. E’ proprio il caso di dire “una Mary tira l’altra”, con buona pace di stilisti e couturiers dai nomi impronunciabili.  Il ritorno della minigonna fa venire subito in mente la prima Mary, una ragazza inglese un po’ bohemienne che ebbe l’idea di cucire una gonna cortissima e di farla indossare ad una sua amica, una parrucchiera diciassettenne chiamata “Twiggy”.

Mary Quant, da quel momento, è diventata storia della moda e la storia, si sa, ha i suoi corsi e ricorsi. Ammirare minigonne cortissime è possibile nelle passerelle di molti designers: colori shock per Diane Von Furstemberg, la sobrietà del nero per la mini “a palloncino” di Lanvin, pelle color caramello per la linea See by Chloè e stampa ispirata ai Navajo per la micro gonna proposta dalla francese Isabel Marant. Tra le prime a far propria la filosofia della “gonna francobollo” sono state, come da copione, vip e starlettes di tutto il mondo: da Jennifer Lopez a Liz Hurley passando per la nostranissima Elisabetta Canalis ed arrivando a toccare punte di regalità con Pippa Middleton.

 

 

Ma la Quant non è l’unica a dettare legge in fatto di moda: questo inverno c’è un’altra Mary con la quale dobbiamo fare i conti.

Questa seconda, tanto per cominciare, è un personaggio di fantasia, frutto della creatività di un illuminato fumettista dei primi del Novecento e dell’intuizione di un’azienda di calzature. Mary Jane era la sorella di un personaggio dei fumetti, Buster Brown, famosissimo oltreoceano nella prima metà del secolo scorso. Fu un’azienda di calzature, la Brown Shoe Company, ad intuire che Buster e sua sorella Mary sarebbero stati dei perfetti testimonials per i propri prodotti. Da quel momento le scarpe di Mary, decolletes con punta tonda e tacco grande, presero il suo nome e così è ancora oggi.

Scarpa dal sapore bon – ton, con vezzi da “lolita” e tacchi spesso molto alti, la Mary Jane torna nelle collezioni di tutto il mondo, offrendoci moltissime alternative.

Classica eppure di grande attualità la proposta di Marc Jacobs, Mary Jane con effetto cut – out lungo la tomaia a contrasto,  esuberanti e già un must quelle in versione rosa shock viste da Prada, logate nella variante “monogram” quelle ammirate da Vuitton.

Impossibile non citare, per chiudere una carrellata che potrebbe racchiudere quasi tutti i nomi del prèt a porter, le impareggiabili Mary Jane proposte da Louboutin, uniche nella loro assoluta semplicità.

Minigonna e Mary Jane, sembra che la moda parli “vintage”: si può, a questo punto, completare il look con una delle tante ecopellicce viste in passerella ed è subito “B.B” (bella e relativamente abbordabile la giacca corta in ecopelliccia proposta dal brand americano Halston Heritage, un vero e proprio culto per le trend setters di tutto il mondo).

Conquistato un look un po’ bohemienne e un po’ rock’n’roll non restano che due cose da fare: tonificare le gambe con estenuanti sedute di “GAG”, che non è uno stilista emergente ma la triste e irritante sigla di “gambe, addominali e glutei” e poi lasciarsi andare, meglio se dopo una doccia, ad un gustoso Bloody Mary. Giusto per rimanere in tema e non tradire uno dei massimi sistemi della saggezza popolare.

 



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati