La scienze del bacio


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Che cos’è un bacio se lo chiedeva anche l’autore di Cyrano che lo definì un apostrofo rosa tra le parole ti amo, e nella storia non sono mancate le definizioni. Mancava però un libro che spiegasse e svelasse i segreti di uno dei linguaggi non verbali più importanti e profondi tra gli esseri umani. Praticato da oltre il 90% delle culture esistenti al mondo solo nei primi anni del 2000 ci si è cominciati a chiedere perché ci si bacia, quello che succede ai nostri corpi quando lo facciamo e del significato di questo scambio all’interno di una relazione. Va detto che quello che noi chiamiamo volgarmente “bacio” è noto agli scienziati con il termine “osculazione” i quali si sono interrogati sulla sua funzione e sul perché sia così piacevole: sembrerebbe che il bacio rappresenti innanzitutto uno scambio approfondito di informazioni sensoriali basate sul gusto, l’olfatto, il tatto e probabilmente anche su quei messaggeri chimici chiamati ferormoni, ma siccome una domanda tira l’altra come le ciliegie gli studiosi si sono domandati se gli esseri umani il bacino per istinto o per un comportamento appreso. La mia collega giornalista scientifica Sheril Kirshenbaum si è quindi avventurata in una serie di ricerche che hanno dato luogo al libro “La scienza del bacio” edito in Italia da Cortina. Innanzitutto va detto che esistono diversi tipi di bacio, quelli di saluto, o di gioia, di passione, quelli sensuali, quelli per i figli e quelli di tenerezza e probabilmente ciascuno di essi ha una sua ragione specifica, dal punto di vista evolutivo però sono tutti d’accordo sul fatto che il bacio sarebbe un modo per annusarsi molto da vicino. Ma non è tutto perché le labbra umane, a differenza di quelle della maggior parte dei mammiferi sono estroflesse e, colorate di rosso, catturano inevitabilmente l’attenzione, e così sono diventate un oggetto di attrazione sensuale, anche perché la natura le ha fatte ad imitazione di altre labbra, più intime (anche se le scimmie Bonobo sono grandi baciatrici e usano questo comportamento per risolvere i conflitti del branco o rassicurarsi e stabilire legami). Non a caso in una ricerca lo zoologo inglese Desmond Morris ha chiesto ad un gruppo di volontari maschi di valutare le foto di alcune donne truccate con rossetti di varie sfumature, chiedendo loro di valutare quanto fossero attraenti: ebbene la maggior parte dei maschi reagivano positivamente quando il rossetto era molto acceso. Altri studi hanno collegato il turgore delle labbra ad un alto livello di estrogeni nelle donne adulte  ipotizzando che questo possa essere un indicatore attendibile della capacità riproduttiva. Questo potere di attrazione è ben noto sin dall’antichità tanto che i primi rossetti sono stati rinvenuti nelle civiltà dei Sumeri ma anche le donne egizie, greche e romane usavano coloranti e vino rosso per tingersi le labbra.

Oggi il rossetto è il cosmetico più utilizzato dalle donne occidentali: lo usa circa l’85% delle donne americane e l’avvento del il per aumentare il volume delle labbra ha completato il quadro delle richieste. Il piacere del bacio affonda le sue radici nei primissimi mesi di vita: le labbra del neonato e il capezzolo della mamma sono stati “progettati” per la funzionalità e il piacere di entrambi. È ormai noto inoltre che l’allattamento al seno favorisce un legame profondo fra la madre e il bambino e inonda il cervello di entrambi di neurotrasmettitori chimici che infondono sensazioni piacevoli che si riversano anche nel bacio tra adulti. Alcuni potrebbero sostenere che il bacio non sia poi così igienico dato che trasmette germi, batteri e altre sostanze da un organismo all’altro e infatti con il bacio è possibile trasmettersi qualche malattia ma in generale, lo scambio tra un individuo all’altro di umori e saliva non fa altro che metterci in contatto con agenti esterni che stimolano in nostro sistema immunitario a reagire con estranei a piccole dosi ma a confrontarsi con diversi livelli di immunità. Baciarsi quindi sarebbe un fantastico modo di prevenire diverse malattie.

 

Insomma il bacio non sarebbe altro che l’evoluzione del comportamento di annusarsi nelle culture primitive, comportamento che prevedeva un avvicinamento, un atto di fiducia e l’assunzione di informazioni importanti ad esempio sulla salute dell’altro.

 

Sheril Kirshenbaum

La scienza del bacio

Raffaello Cortina Editore

2011

pg. 181

Euro 18,00

 



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