DIANA VREELAND AFTER DIANA VREELAND


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-La mostra Diana Vreeland after Diana Vreeland, curata da Judith Clark e Maria Luisa Frisa, commissionata da Lisa Immordino Vreeland e promossa dalla Fondazione dei Musei Civici di Venezia e dal Diana Vreeland Estate in collaborazione con Mauro Grifoni e VicenzaOro, è la prima grande mostra – dopo la retrospettiva curata da Richard Martin e Harold Koda nel 1993 al Metropolitan – che riflette sulla complessità del lavoro della Vreeland, individuando gli elementi della sua grammatica. In questa direzione il titolo sta a indicare la necessità oggi di decontestualizzare i pezzi che compongono la sua caleidoscopica carriera per riconnetterli in una nuova lettura interpretativa.
Una mostra che non si limita a mettere in scena solo vestiti, ma mette in cortocircuito il tempo, gli oggetti e la loro aura, esplicitando come la moda sia un fenomeno complesso e un osservatorio potente per interpretare gusti e tendenze della contemporaneità.

Un percorso che cerca di restituire il magnifico incedere con cui la Vreeland ha attraversato la moda del Novecento prima negli anni di “Harper’s Bazaar” e “Vogue”, poi nel suo ruolo di Special Consultant per il Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York: per la prima volta in Italia si potranno ammirare abiti che appartengono alla storia della moda: i capi di Saint Laurent e Givenchy indossati da Vreeland e provenienti dal Metropolitan Museum of Art di New York; alcuni straordinari pezzi di Balenciaga provenienti dal Cristóbal Balenciaga Museum; le creazioni più iconiche di Saint Laurent dalla collezione della Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent; preziosi esemplari che hanno segnato la moda novecentesca provenienti da prestigiose collezioni private e archivi aziendali, fra cui capi di Chanel, Schiaparelli, Missoni, Pucci e 2 costumi dei Ballets Russes.

Il 10 marzo l’Università Iuav di Venezia organizza un Convegno internazionale in collaborazione con il London College of Fashion (University of the Arts London) e con il Centre for Fashion Studies (Stockholm University).
Il convegno, dedicato alla disciplina del fashion curating, prevede la partecipazione dei nomi più importanti nel panorama internazionale dei musei della moda e della cura delle mostre di mode: fra questi Harold Koda, Akiko Fukai, Kaat Debo, Alexandra Palmer, Amy de la Haye, Stefano Tonchi.

 



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