Fari d’Italia
Segnati dal tempo, ognuno di loro racconta la propria storia. Affascinanti e misteriosi sono stati per secoli la salvezza e la guida dei naviganti Pare che abbiano un’anima queste torri di luce, una diversa dall’altra, che si stagliano verso il cielo, arroccate su speroni di roccia a strapiombo sul mare. I fari d’altura, off limits per ragioni militari, rappresentano la maggioranza dei fari italiani, 128 su duecento circa. Paradisi sospesi tra terra e cielo, talvolta accolgono i nidi di falchi, i falchi pellegrini, il gabbiano reale, la pernice sarda, in alcuni luoghi addirittura il grifone e i cormorani. Luoghi indisturbati dove l’unico rumore è lo spumeggiare del mare e il rumore del vento.
Abitanti solitari di luoghi incontaminati sono solidamente ancorati a radici di roccia o cemento e semplicemente fondati su sottili moli o piedritti, in un equilibrio apparentemente molto fragile ma in realtà capaci di sfidare i più violenti attacchi della natura.
Nessuno dei fari costruiti dall’Ottocento in poi potrebbe competere con il progenitore di tutte le lanterne marine, alle quali ha dato il nome, la gigantesca torre di Pharos, l’isola di fronte ad Alessandria d’Egitto.
Fu una delle sette meraviglie del mondo antico, “candelabro fatto di durissimo travertino alto trecento cubiti” come ha lasciato scritto Stazio, il poeta latino che ne celebrò lo splendore paragonandolo a quello della luna.
Una torre alta circa 150 metri, “visibile dalla distanza di venti leghe”, guidò i marinai per milleseicento anni prima che due terremoti l’abbattessero e i resti fossero distrutti dalle mareggiate agli inizi del 1300.Era stata costruita nel 270 a.C. In cima alla torre ardeva un fuoco perenne.
Il primo faro italiano fu quello di Messina, dei quale si hanno
notizie solo per mezzo di una moneta di Sesto Pompeo. Nel 1546 fu costruito il faro che ancora oggi si erge a Punta San Raineri (Messina) n° Elenco Fari E.F. 2752. La costruzione è stata realizzata sul torrione del bastione orientale del Forte Campana, costruito nel 1546 per volontà di Carlo V. Il suo nome deriva invece dal monaco eremita Raineri che fece scopo della propria vita il tenere acceso un fuoco ogni notte per aiutare i navigatori e salvarli dai pericoli. La possente torre sulle mura della fortezza venne costruita nel 1555 per volontà del Senato Messinese. In un primo periodo questa torre da segnalazione marittima ebbe il nome di “torre del Garofalo”, proprio per il vortice che le correnti dello Stretto formano nei suoi pressi, “‘u garofulu”, il mitico gorgo di Cariddi.
Tra i piú antichi fari italiani vi è quello della Meloria, davanti a Livorno, n° Elenco Fari 1896 (Anno di costruzione/ricostruzione 1304-1956) La sua prima edificazione risale al 1304 quando la città di Livorno, con il suo porto, prese il posto dell’ormai insabbiato porto pisano (duramente conteso tra Angioini, Genovesi e Guelfi). La costruzione venne realizzata per volere di Cosimo I dei Medici ed era alta 47 metri, poggiava su un basamento poligonale di ben 13 lati, aveva al proprio interno 11 piani e una scala a chiocciola incorporata nella muratura. Era il faro funzionante più antico di tutte le coste italiane fin quando nel 1944 le truppe tedesche in ritirata lo fecero saltare con potenti cariche di dinamite. Nel 1956 per volere del popolo livornese ne venne avviata la ricostruzione e il 16 settembre dello stesso anno venne inaugurato dal Presidente della Repubblica. Il nuovo faro fu realizzato come copia esatta di quello demolito, addirittura usando per la muratura in pietra le stesse pietre recuperate tra le macerie. Da quel momento il faro è stato dichiarato monumento nazionale.
Un altro faro che ha fatto la storia è la celeberrima Lanterna di Genova, attivo dal 1867, realizzato dagli ingegneri borbonici si eleva a 127 m. sul livello del mare sul promontorio di Sampierdarena. “La Lanterna” di Genova n° Elenco Fari 1569 (Anno di costruzione/ricostruzione 1326-1543)
La prima realizzazione del faro nel porto vecchio di Genova risale al 1326. Nel 1507 la città di Genova cadde in mano francese e Luigi XII ordinò che fosse costruita una roccaforte, che prese il nome di Briglia, addossata alla torre del faro. Di lì a poco la torre, posta sotto assedio per mano degli stessi Genovesi, crollò e rimase diroccata fino al 1543 quando il Magistrato dei Padri del Comune né ordinò la completa ricostruzione. I lavori furono piuttosto imponenti sia per la durata di circa un anno che per i profondi cambiamenti che costituirono il nuovo progetto. I vecchi merli di coronamento dei ballatoi furono sostituiti da grandiose balaustrate in pietra di Finale, lavorata e posata in opera dal Maestro d’Antelamo “Martino d’Arosio”. Sul lato orientale “Evangelista di Milano” vi dipinse lo stemma di Genova. La costruzione fu eseguita con una grande varietà di materiali tra cui staffe di ferro per legare le pietre, pietre di lavagna per gli scalini, oltre 120.000 mattoni, 2000 quintali di calce ecc.. Nel corso di vari secoli l’opera fu più volte rimaneggiata ma senza più cambiare aspetto, quello che oggi costituisce ancora il simbolo della città di Genova.
La maggior parte dei fari italiani attualmente in servizio sono stati costruiti a partire dalla seconda metà dell’800 sebbene il periodo di maggiore sviluppo di tali strutture avviene dopo il 1910 quando il Servizio dei Fari e del Segnalamento Marittimo passa dalle dipendenze del Ministero dei Lavori Pubblici al Ministero della Marina. In quell’anno, viene infatti presentata alla Camera dei Deputati una interpellanza in conseguenza delle note apparse in calce al portolano inglese, dove si afferma che «i fari e i segnalamenti marittimi lungo le coste del Regno d’Italia non danno affidamento alcuno per cui i naviganti si regolino di conseguenza…». La Regia Marina ristruttura così il servizio: i fari e i segnalamenti marittimi italiani che nel 1861 non superavano i 50, nel 1916 erano già 512.
Tra i segnalamenti di più “recente” realizzazione è da segnalare il “Faro della Vittoria”. I lavori per la sua realizzazione iniziarono nel 1923 e si conclusero nel 1927 con una cerimonia di inaugurazione avvenuta alla presenza di Re Vittorio Emanuele III. Venne realizzato in ricordo ai caduti in mare, e la sua struttura, progettata da Arduino Berlam, è un vero e proprio monumento, divenuto il simbolo della città di Trieste. Si tratta di una enorme colonna le cui fondazioni sono realizzate sulle rovine del vecchio fortilizio austriaco. Sulla lanterna è posizionata una “Vittoria alata”, opera dello scultore Giovanni Mayer, autore anche della statua del marinaio posta sul basamento. L’ancora dell’incrociatore Audace, la prima nave ad attraccare nel porto alla fine della prima guerra mondiale, è stata affissa sul basamento assieme alla statua del marinaio.
Il reportage proseguirà sui prossimi numeri. Vi guideremo in un viaggio straordinario fatto di storia e di mito, di cielo e di mare, storie di vita vissuta e patrimoni unici al mondo.
N° Elenco Fari | DENOMINAZIONE | LOCALITA’ |
1014 | CAPO TESTA | SantaTeresadiGallura (Sassari) |
1146 | CAPO FERRO | Arzachena (Sassari) |
1246 | CAPO BELLAVISTA | Tortolì (Nuoro) |
1270 | CAPO S.ELIA | Cagliari |
1315 | PORTO PONTE ROMANO | Sant’Antioco (Cagliari) |
1390 | CAPO S. MARCO SARDO | Cabras (Oristano) |
1418 | CAPO CACCIA | Alghero (Sassari) |
1437 | PORTO TORRES | PrtoTorres (Sassari) |
1474 | CAPO DELL’ARMA | San Remo (Imperia) |
1506 | CAPO MELE | Andora (Savona) |
1569 | LANTERNA DI GENOVA | Genova |
1846 | MARINA DI CARRARA | Carrara (Massa) |
2188 | MONTE CAPPUCCINI | Civitavecchia (Roma) |
2246 | CAPO D’ANZIO | Anzio (Roma) |
2258 | CAPO CIRCEO | San Felice Circeo (Latina) |
2266 | LA ROTONDA DELLA MADONNA | Isola di Ponza (Latina) |
2315 | MONTE ORLANDO | Gaeta (Latina) |
2402 | CAPO MISENO | Bacoli (Napoli) |
2564 | CASTELLAMARE DI STABIA | Castellamare di Stabia (Napoli) |
2612 | PUNTA CARENA | Isola di Capri (Napoli) |
2668 | CAPO PALINURO | Centola (Salerno) |
2672 | SCARIO | S.Giovanni di Piro (Salerno) |
2688 | PAOLA | Paola (Cosenza) |
2708 | CAPO VATICANO | Ricadi (ViboValentia) |
2720 | PUNTA PEZZO | Villa S.Giovanni (ReggioCalabria) |
2736 | CAPO PELORO | Messina |
2796 | SCIARA BISCARI | Catania |
2894.1 | CARROZZIERE | Siracusa |
2918 | COZZO SPADARO | Pachino (Siracusa) |
2942 | CAPO SCALAMBRI | Santa Croce Camerina (Ragusa) |
2954 | S.GIACOMO | Licata (Agrigento) |
3010 | CAPO GRANITOLA | Campobello di Mazara (Trapani) |
3018 | PANTELLERIA | Isola di Pantelleria (Trapani) |
3170 | S.VITO LO CAPO | S.Vito lo Capo (Trapani) |
3186 | PUNTA OMO MORTO | Isola di Ustica (Palermo) |
3261 | CAPO CEFALU’ | Cefalù (Palermo) |
3380 | CAPO DELL’ARMI | Motta S.Giovanni (ReggioCalabria) |
3388 | PUNTA STILO | Monasterace (ReggioCalabria) |
3432 | CAPO S.VITO | San Vito (Taranto) |
3590 | CAPO SANTA MARIA DI LEUCA | Castrignano del Capo (Lecce) |
3706 | PUNTA S.CATALDO DI BARI | Bari |
3796 | MANFREDONIA | Manfredonia |
3816 | ISOLA SANT’EUFEMIA | Vieste |
3846 | TERMOLI | Termoli |
3856 | PUNTA PENNA | Vasto (Chieti) |
3864 | ORTONA | Ortona |
3898 | S.BENEDETTO DEL TRONTO | S.Benedetto del Tronto (AscoliPiceno) |
3930 | COLLE CAPPUCCINI | Ancona |
3954 | SENIGALLIA | Senigallia (Ancona) |
3966 | FANO | Fano |
3986 | MONTE S.BARTOLO | Pesaro |
3996 | CATTOLICA | Cattolica |
4005 | RIMINI | Rimini |
4056 | RAVENNA | Ravenna |
4062 | PORTO GARIBALDI | Comacchio (Ferrara) |
4132 | LA ROCCHETTA | Venezia |
4152 | PORTO DI LIDO | Venezia |
4376 | LA VITTORIA | Trieste |
Si ringrazia la Marina Militare per la collaborazione
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