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Tutti pazzi per l’iPhone e dintorni. Fanatismi nella comunicazione che cambia e si “evolve”. Sullo sfondo multimediale, la nostalgia per un’altra socialità.

C’è qualcosa di nuovo nello scaffale, anzi di moderno, la caccia all’iPhone 5.

Come formiche impazzite le colonie dei consumatori assaltano i negozi di elettronica.

I “nipotini” di Steve Jobs, cresciuti a pane e microcircuiti elettronici, hanno seguito tutte le tappe della grande mela comunicativa; fedeli come sudditi armati di stoica tempra da “polpastrello” rendono ora omaggio all’ultimo nato di casa Apple.

Questo esercito variegato e stratificato, non teme la crisi; vive in un mondo fatto di opzioni e scaricamenti, di aggiornamenti e di file. Rappresentano il lato ottimista della cinghia tirata (e ormai sganciata dai pantaloni): loro vestono Apple, comunque e all’ultima moda. Discepoli conservatori di un progressismo ipertecnologico, non si fanno influenzare dallo spread: l’unico differenziale che conta sta nelle loro mani ed è un oggetto di culto.

L’iPhone è solo l’estremo dei desideri iperconnessi: ogni smartphone ha il suo seguito di fila alla cassa, il suo fiume di estimatori (compreso il sottoscritto) che dalla sponda osserva, compara, si cala e compra.

Una volta erano le automobili, per esempio, un grande oggetto di distinzione e desiderio. Possedere una sportiva di classe era un’aspirazione già nell’adolescenza. Il rombo dei motori e il tettuccio aperto per sentirsi inondare dal vento, davano libertà e fantasia, romanticismo e passione. Quei colori e quelle forme inimitabili erano la connessione con il mondo, anche solo a guardarle. Andare a ballare era un atto espansivo e appagante; non chiassoso e delirante.

Oggi, la crisi relazionale e dei modelli si somma a quella economica: l’“attaccamento” è più portatile e devoto per l’oggetto tascabile che tiene tutti a spasso nello spazio; la socialità si manifesta con la messa a distanza, grazie alla sicurezza vocale. Il navigatore è in panne. La destinazione ignota.

SMS: “Siamo Molto Soli”.

Danilo Stefani



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