Malta e le Origini della Civiltà Mediterranea. Archeologia e fascismo nell’opera di Luigi Maria Ugolini


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UGOLININell’ambito dell’iniziativa “Incontri al Museo 2013 ”, presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze   è previsto un ciclo di conferenze di archeologia, organizzate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.

Martedì 22 gennaio 2013, alle ore 17.00, si terrà la prima conferenza dal titolo “Malta e le Origini della Civiltà Mediterranea. Archeologia e fascismo nell’opera di Luigi Maria Ugolini”, a cura del Soprintendente  Andrea Pessina.

L’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini guidò dal 1924 al 1936 la Missione Archeologica Italiana in Albania, portando alla luce le acropoli di Fenice e di Butrinto, scoperte alle quali resta ancor oggi legato il suo nome. I risultati delle sue campagne di scavo alimentarono il mito di Enea che, secondo la tradizione, era approdato a Butrinto prima di fondare Roma. La propaganda del Partito Fascista, al quale Ugolini aveva aderito, utilizzò ampiamente questi risultati per rinnovare il mito della romanità delle terre che si affacciano sul Mediterraneo.
Meno noto è il fatto che, in quegli anni, Mussolini inviò il giovane Ugolini a Malta per una missione “ufficiosa” che aveva lo scopo di studiare gli eccezionali monumenti preistorici dell’isola e provare gli antichi legami culturali tra l’Arcipelago maltese e la penisola italiana. Grazie al rinvenimento dell’archivio maltese di Ugolini è oggi possibile aprire un nuovo capitolo sui rapporti tra l’Archeologia preistorica e il Fascismo.



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