La mummia di Rosalia Lombardo oggetto di impressionanti fantasie


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Palermo_Rosalia_LombardoPalermo, Italia.  In questi giorni abbiamo assistito al propagarsi di una notizia, prevalentemente sul web, riguardo al fatto che la mummia della piccola Rosalia Lombardo aprisse e chiudesse gli occhi, nonostante fosse morta nel 1920. Nella notizia, diffusasi prevalentemente attraverso il copia e incolla, viene descritto un fenomeno inesistente, motivato da “scienziati” o da “studiosi” privi di nome e di qualifica: prodotti dell’immaginazione, come questo scoop infondato. Una prova di quanto ancora una volta la piccola mummia sia fatta oggetto di speculazioni e di curiosità morbose da parte di chi dovrebbe fare informazione, e  diffonderla, senza mai dimenticare una parte importantissima: la verifica delle fonti.

«Nel caso specifico, si tratta di un’illusione ottica prodotta dalla luce che filtra dalle finestre laterali, e che durante il giorno è soggetta a cambiamenti – afferma Dario Piombino-Mascali, conservatore del sito – Inoltre la mummia ha cambiato posizione: prima era inclinata grazie a un supporto ligneo, adesso, nella nuova vetrina, è invece in posizione orizzontale. Si osserva quindi, meglio che in passato, che le palpebre non sono totalmente chiuse, né lo sono mai state. Il fenomeno non è certo da imputarsi all’umidità, in quanto l’atmosfera all’interno della vetrina espositiva è controllata e soggetta solo a minime variazioni. La vetrina è concepita, infatti, per bloccare qualsiasi forma di vita batterica e fungina e, grazie a una pellicola speciale, per contrastare gli effetti della luce. Questi – continua l’antropologo – nel corso del tempo  avevano determinato alterazioni cromatiche al corpo. Ciò che più mi sorprende è comunque il fatto che dal 2013 esistono delle norme comportamentali, varate dall’assessorato ai Beni cultuali, che vietano la realizzazione di foto e video all’interno delle Catacombe, per proteggere meglio i reperti umani da uno sfruttamento mediatico ad opera di persone incompetenti e senza scrupoli, come avviene in questo caso. Nonostante questo, però, spesso i turisti non perdono occasione per scattare e riprendere. E magari ricamare su storie totalmente infondate».



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