Varese: piante ‘guerriere’ in mostra ai musei di Villa Mirabello


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carnivoraVegetali che si credono animali, piante che sembrano sassi, piante che si muovono e insetti che si mimetizzano assumendo le sembianze di fiori: arriva in città l’esposizione delle “Piante Guerriere”, prosecuzione ideale della mostra “Predatori del Microcosmo”, che nel 2015 ha portato oltre 5000 visitatori ai Musei Civici di Varese. La mostra delle “Piante Guerriere” organizzata dall’Università degli Studi dell’Insubria, in collaborazione con il Comune di Varese, è ospitata da oggi all’8 maggio 2016 negli spazi appena ristrutturati dei Musei Civici di Villa Mirabello, di Piazza della Motta 4, a Varese.

La mostra espone piante da tutto il pianeta, vere e proprie meraviglie del mondo vegetale che presentano adattamenti del tutto peculiari per competere con altre piante o per scoraggiare eventuali predatori: non a caso il sottotitolo della mostra è “Vegetali che pensano di essere animali”. Nel bizzarro vivaio allestito ai Musei Civici si potranno ammirare, ad esempio, piante carnivore che con varie strategie intrappolano insetti e piccoli anfibi, per ottenere l’azoto necessario al loro metabolismo, attraverso sostanze collose, foglie che si piegano repentinamente, o ancora trappole a tubo.

drosera_2Saranno esposte piante velenose, con un focus sulle piante di appartamento, che sovente contengono molecole tossiche all’insaputa stessa dei proprietari, come la stella di Natale, il ciclamino, la datura, potenzialmente pericolose per gli umani o per gli animali domestici. Poi i cactus e altre succulente, che dissuadono gli erbivori al riparo di un’impenetrabile barriera di spine oppure mimetizzandosi e assumendo sembianze di pietre e sassi, come le cosiddette “pietre vive”.

Uno spazio sarà dedicato alle orchidee, che hanno evoluto forme e colori straordinari per attrarre gli insetti impollinatori e un altro alle piante capaci di movimento, come la Mimosa pudica, che repentinamente ritrae le foglie al minimo contatto; infine saranno messi in mostra anche i semi più particolari del regno vegetale, con adattamenti peculiari per la dispersione, da quelli “alati” che sfruttano il vento, a quelli con spine, per agganciarsi al pelo dei mammiferi o ancora quelli capaci di galleggiare nell’oceano per anni.
La mostra è arricchita da una trentina di racconti fotografici su pannelli e da alcuni terrari con specie animali che nel corso dell’evoluzione hanno sfruttato le piante a loro favore, come la mantide orchidea, dalle forme molto simili al fiore, o la rana muschio, dal corpo coperto di protuberanze verdi simili, appunto, a muschio.

Importanti le collaborazioni con le realtà locali del florovivaismo, che vedranno Confagricoltura e l’Associazione Florovivaisti Varesini contribuire con loro spazi espositivi all’interno della mostra, che gode inoltre del prestigioso patrocinio della sezione lombarda della Società Italiana di Botanica.

“Questo genere di iniziativa fa risaltare la duplice anima dell’Ateneo: da un lato la didattica, la cui qualità è ormai conosciuta e apprezzata, e dall’altro la ricerca. La mostra, infatti, si lega a filoni di studio che vengono approfonditi da anni dai nostri ricercatori e diventa un modo per rendere “tangibili” e comprensibili, anche ai non addetti ai lavori, i risultati di questi studi finalizzati a conservare la biodiversità”, dichiara il Magnifico Rettore, Alberto Coen Porisini.

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