Passerelle milanesi, continua lo show


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Continuano le sfilate milanesi delle collezioni autunno inverno 2016 – 2017

La donna mosaico di Ermanno Scervino

La visione couture di Ermanno Scervino irrompe nel quotidiano, esprimendo un’estetica che guarda al mondo delle Arti. Maschile e femminile dialogano, senza confondersi: la donna sceglie una nuova uniforme per sottolineare la propria femminilità. L’handcraftsmanship è protagonista assoluto della collezione. Suggestioni pittoriche per il macramè petit-damier, cesellato e sovrapposto. Delicati richiami ai mosaici si trasformano in cappotti e completi maschili o in abiti impalpabili, iper-femminili, nei toni metallici oro, argento e bronzo. Il pizzo millefoglie diventa plissé, fitto, drappeggiato, costruito sul corpo, scultoreo come la silhouette che disegna. Come in un dipinto impressionista, tratti sovrapposti di colore/non-colore creano un movimento tridimensionale su abiti e top. Un cenno al gotico-vittoriano, per abiti, soprabiti e look total black. Il punto vita è segnato, i dettagli preziosi: ispirazione lingerie, finiture di pelliccia multicolor su colli e revers, motivi floreali Art Nouveau. Must-have: il casco di volpe. I colori: nero, bruciato, i grigi, pennellate di giallo e bordeaux, il non-colore, i toni metallici.

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Il rigore sartoriale di Fiammetta Pancaldi

Rigore sartoriale, tagli maschili, spacchi femminili e tanti riferimenti al mare, tra lane e intrecci. Questa la collezione di Fiammetta Pancaldi, alla sua seconda prova con il marchio che porta il suo nome. “Ho pensato a lunghi chemisier – spiega – realizzando la concezione di un intreccio di lana e seta, ispirandomi nella costruzione, al taglio maschile e conservando, nei profondi spacchi laterali, il giusto rigore e la naturale femminilita’. Stesso sviluppo concettuale di complesse geometrie costruttive l’ho riproposto nel concepire cappotti e nel rivisitare i caban: lane boucle’ e finestre sovrapposte, reti di tartan destrutturato in velluti di seta. Ho voluto che fossero tutti capi di grande conforto, caldi, accoglienti, da brume invernali”.
Contaminazioni con il mondo maschile anche negli abiti essenziali di lana e cashemire, tra classici pied de poule e Principe di Galles. Ci sono poi le gonne a pieghe di lane morbide da ‘mare del Nord’ e pantaloni dalla vestibilità rilassata.
Le maglie e le felpe richiamano un mood marinaresco, realizzato a mano col rigore dei punti della tradizione. infine un assemblaggio di lana, corda e pelle per sciarpe e pochette che evocano la trama delle reti dei pescatori.

 

Sportmax sceglie purezza

Tra purezza ed elementi grafici esotici. Un ritmo binario quello che Sportmax porta in passerella a Milano Moda Donna per il prossimo autunno inverno 2016-17. Il cuore della collezione batte in Marocco, ma la funzionalità del capo è tutta urbana, di ispirazione militare.
Le tessere dei mosaici marocchini ispirano i patchwork di pelle e suède delle giacche boxy e dei cappotti lunghi e slim. Frammenti di mosaico sono anche trasformati in macro applicazioni per cappotti in feltro di lana. I grafismi dei tappeti nomadi influenzano le linee del cappotto di visone a intarsi o le strisce di feltro di lana tagliate e applicate come collage su gonne, vestiti e giacche. La palette è precisa e rigorosa: ecrù, chocolate, nero e verde kaki. Le lunghezze lasciano nude solamente le caviglie. Dai vestiti in suède e seta plissé ai cappotti di feltro di lana, i capi sono tutti tagliati sui lati, per la massima libertà di movimento.
Motivi camouflage sono creati dalle cuciture dei cappotti di seta trapuntati o dalle applicazioni tubolari sui maglioni. Zip, anelli a D e bottoni a pressione servono a ridurre i volumi o a scostare pannelli di tessuto e rivelare forme puramente femminili. Pelle – anche stampa pitone e cavallino – e suède ritornano su ampie e morbide borse intarsiate con motivi a mosaico, in una interpretazione inedita e modernista dei decori moreschi.

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Iceberg e i pattern a quadretti

Il collettivo di architetti chiamato Superstudio, fondato a Firenze nel 1966 da Adolfo Natalini e Cristiano Toraldo di Francia, la figura geometrica del quadrato, l’eccentricità tipica dello streetstyle giapponese e i Club Kids italiani degli anni Novanta costituiscono il caleidoscopico immaginario della collezione Autunno/ Inverno 2016-17 di Iceberg. Arthur Arbesser, direttore creativo della collezione donna del marchio, attinge dal design firmato Superstudio e ne estrapola il caratteristico pattern a quadretti che diventa il filo conduttore della collezione.
La maglieria, aspetto imprescindibile dell’heritage del marchio, viene plasmata in giochi patchwork declinati nei toni del bianco e del nero, mentre i capospalla dalla linea oversize sono caratterizzati da motivi check, naturale evoluzione del quadrettato, declinati nelle nuance del giallo, dell’azzurro e del rosa. Iceberg è maglieria.
Riflessi di luce nella parte vinile e argento. Maxi cardigan in lana mélange, vestiti composti da fasce multicolore in punto stoffa e maglie in lurex con inserti in tessuto sono la sintesi perfetta del DNA del marchio. Il logo Iceberg all over diventa elemento caratterizzante di blouson e pantaloni in cotone, oppure viene usato a caratteri cubitali per arricchire maglie, pantaloni dalla linea morbida e accessori come mini bag e sciarpe in nylon imbottito. I colori della collezione sono caldi: rosso acceso, rosa shocking, fucsia, arancione, rosa cipria e vinaccia. Gli abbinamenti rigorosamente ton sur ton.

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La maglieria di Bottega Veneta

“La collezione è definita da una silhouette slanciata e allungata, che crea un movimento morbido e sensuale. La maglieria avvolge il corpo, quasi diventando un’esperienza sensoriale per chi la indossa”. Così il direttore creativo Tomas Maier descrive la collezione Bottega Veneta per la prossima stagione invernale. Una collezione, quella presentata nel quarto giorno di sfilate, che racconta la volontà di esprimersi con un lusso personale. La maglieria, caratterizzata da trame di misure differenti, sostituisce i materiali intrecciati sui morbidi cappotti lunghi, sugli abiti corti e sui pantaloni.
Tecniche e ricami sono eleganti e distintivi: dai tessuti agugliati alle decorazioni intenzionalmente applicate in modo irregolare. “Mi piace creare effetti inaspettati: non necessariamente un capo elegante deve esserlo sempre, possono esserci diverse interpretazioni” aggiunge Maier. Un’ampia collezione di nuove borse è ispirata allo stile iconico di Bottega Veneta ‘tie string’ proveniente dagli archivi del 1971.
L’accento è sulle forme più piccole, realizzate in coccodrillo e pellami pregiati, ma anche in Nappa e pelle di vitello lucida. Alcuni modelli hanno intense tonalità, motivi a righe tridimensionali o con stampe geometriche agugliate in velluto. Le scarpe con tacchi a punta allungano le forme slanciate, e comprendono Mary Jane dal cinturino triplo, stivali dal cinturino doppio e con cerniera laterale. Diverse pietre verdi, tra le quali fluorite, giada, labradorite e malachite, sono incastonate nell’argento sterling e nell’oro anticato per creare collane, bracciali o orecchini.

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La donna in città di Donatella Versace

Capi unici per la vita di città. Questo il senso delle collezione di Donatella Versace, che per il prossimo Autunno Inverno immagina uno stile forte, di carattere, fatto di tailoring e cappotti oversize. Abiti di maglia compatta, con maniche lunghe, hanno zip che svelano o nascondono la pelle. Maglie a coste chiuse da zip sono la base delle sovrapposizioni. Le camicie diventano fondamentali. I tessuti si scontrano – cotone camiceria, seta stampata, maglia a coste – come nella frenesia delle strade di una città. E i pantaloni dritti si stringono alla caviglia prima di scivolare verso il fondo.
Ritorna il barocco Versace, rivoluzionato da stampe grafiche nere all-over. Lastre di ghiaccio tagliano i vestiti e delineano i bordi frastagliati di maglie e cappotti. Focus sull’outwear tra biker oversize in pelle rosa ghiaccio, cappotti con bordi tagliati al vivo e cappuccio profilato di pelle. Gli intarsi di pelliccia creano un miraggio di colori ghiacciati, mentre i cappotti in lana nera sono trattati per essere sia opachi che lucidi. Paillettes oversize creano disegni frastagliati su abiti traslucidi unendosi a maglie color nero notte, per un nuovo look da sera.

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Leitmotiv, tra fiori e boschi incantati

Il duo stilistico dei Leitmotiv, composto da Fabio Sasso e Juan Caro, conia un nuovo termine per definire la nuova collezione: ludo couture. Fiori e colori sono protagonisti di un bosco incantato. Le stampe illustrano una natura dove tutto è possibile, in una rappresentazione altamente simbolica: tra fiori rigogliosi appare il cigno incoronato. I conigli si aggirano tra i funghi, lanciando in cielo stelle che irradiano le luci del firmamento. Mentre, volano le farfalle.  Le immagini digitali si affiancano a quelle reali anche in bianco e nero: in un’equilibrata convivenza tra i generi. Da questo paese delle meraviglie, gli animaletti scompaiono per riapparire come per magia, nei ricami sul pizzo dei capi più importanti ma sempre giocosi.

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