Termina la settimana della moda milanese


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Emporio Armani. New pop per giovani di tutte le età

Si può essere giovani a qualsiasi età, senza essere grottesche. Parola di Giorgio Armani che per la linea Emporio porta a Milano moda donna una collezione giovane, omaggio al pop, ma in chiave moderna, dove si conserva la classicità dei tagli e delle forme e si innestano elementi ‘digitali’. E’ anche un modo per affermare quella ‘personalità perduta’ nella troppa omologazione. La sfilata si apre con “cinque o sei capi in vinile, un accenno a quello che è stato uno dei best seller del momento pop. Elementi indicatori di un periodo storico della moda, della volontà uscire fuori dal canone della gonna in tweed”.
Quella che racconta re Giorgio è una “ragazza che coglie dalla strada gli elementi più spettacolari, un gioco grafismi, colori del digitale, coerente con il mondo in cui viviamo adesso e che vivremo sempre di più. Insomma, l’idea di classico visto attraverso l’evoluzione del mondo digitale”. Non c’è la ricerca spasmodica di una forma femminile, ma la volontà di renderla “plausibile e aggiornata”; e questo perché, secondo Armani, “il giovanilismo è il guaio di questi anni di moda”. Insomma, per Emporio un “gioco di recuperi, una moda destinata anche alle persone che vogliono essere ancora giovani ma non grottesche”. “Il ridicolo è qualcosa che ho sempre temuto” confessa Armani che si domanda se “forse lo sono stato con i miei beige. Ma alla fine li vedo sempre aleggiare nell’aria”.
Intanto in passerella sfilano piccole tute con pantaloni che possono sembrare gonne, pantaloni slanciati e minigonne, materiali naturali trasformati dalle lavorazioni, scarpe sfilate con il tacco rivestito. Su fondo nero più spesso che su fondo bianco esplode la collisione estetica di segni e disegni, come lo smile sezionato, di ‘graffi’ multicolor. Una linea pulita, forme nette, spalle disegnate e arrotondate.

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Moschino inscena la decadenza

Una metafora per raccontare la decadenza, ma anche per trovare un senso alla discussione di oggi intorno a quale destinazione sta prendendo l’industria della moda, tra chi offre immediatamente in vendita le collezioni, o almeno una capsule e chi no. Scenario decadente, vestiti che sembrano strappati, semibruciati. Questa la irriverente e ironica lettura di Jeremy Scott dello spaccato attuale. Lo stilista, che per primo ha lanciato le capsule collection ‘see it now – buy it now’ portando nei negozi una piccola collezione in vendita immediatamente dopo lo show, guarda divertito i molteplici scenari che il sistema moda sta proponendo affermando: “fashion is on fire”.
Il direttore creativo di Moschino, con la sua ironia, dedica la collezione autunno-inverno al falò delle vanità. Come accadde a Firenze il martedì grasso del 1497, così oggi sulla passerella di Moschino lo stilista dà fuoco agli abiti e agli elementi più iconografici, vanitosi e lussuosi della sua moda. Abiti da sera sfilano in uno scenario post-apocalittico: un palazzo rinascimentale, una volta glorioso ormai decadente. Questo è un glamour ‘hardcore’ che mixa la couture alla grinta delle girl gang. Il chiodo di pelle, amato da Marlon Brando a Franco Moschino, è ri-assemblato e reinterpretato in modi inattesi; in chiave pop ma anche couture.
Teschi, ossa incrociate e catene ricreano su smoking e abiti la struttura di uno scheletro. Tessuti metallizzati sono trattati e riproducono frammenti di specchi dorati per abiti da cocktail specchiera, gocce di cristalli Swarovski pendono da scollature e bustier e un grande lampadario di cristalli Swarovski caduto dal soffitto si trasforma in abito da ballo. Per il finale abiti da debuttanti in satin di seta e con ampie crinoline chiudono fumanti lo show.
E dopo il tema del junk food esplorato nella prima capsule fast fashion, questa stagione Scott si diverte ad affrontare il tema del fumo e lancia la nuova capsule invernale ‘It’s lit’ interpretandola con un twist divertente e provocatorio.
Il tabù del fumo è stilizzato sui diversi capi e accessori, trasformandosi nel personaggio cartoon ‘smoking cow’ e nei disegni ‘smoking lips’. Tutti gli articoli della capsule collection It’s Lit sono immediatamente acquistabili.

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Byblos, passerelle di petali e corolle

Byblos con Manuel Facchini porta in scena a Milano Moda Donna una collezione di petali, fiori e corolle. Ingigantiti, applicati e appesi con un effetto botanico super pop, in un florilegio di decorazioni 3D. Dai capispalla come aiuole ai tubini floreal-code, alle gonne in sboccio, con abiti che diventano bouquet. Focus sulle grafiche di fiori scomposti, che cambiano dimensione, diventano macro e sono intrepretati da jacquard e ricami in omaggio a una femminilità sognante; garden mania con macramè e crochet che spuntano dai capi per enfatizzarne la meraviglia.
I volumi sono morbidi e ampi; in alcuni capi hanno un effetto rotto grazie a inserti di texture diverse, come il plissè che sembra staccarsi. Colori: nero su tutti, lampone con gradazioni verso il fragola; blu cobalto che sfuma verso l’azzurro e il verde acqua intenso; un tocco di corda che dà un sapore vintage.

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La collezione iperbolica di Prada

Una collezione iperbolica, che mette insieme tanti spunti diversi, del presente e del passato, affida ai capi un nuovo ruolo, soprattutto quando la biancheria è indossata sopra, e non sotto, l’abito. Un collage di maschile e femminile acceso dai colori forti,meno snob e un po’ più pop.

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Per Trussardi il prossimo inverno è country sofisticato 

Alla base c’è un’atmosfera country, immaginaria e mai didascalica. Tracce di guardaroba folk si fondono con quelle più metropolitane. Capi iconici lontani dalle mode ma fortemente riconoscibili quelli che Gaia Trussardi crea per la maison, dedicati alla donna del prossimo inverno.

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Meravigliosa Les Copains

Una collezione di gran classe quella di Les Copains. Leggera, avvolgente, calda, sobria, femminile soprattutto la maglieria. La collezione si ispira alle grandi dive degli anni ’40 come una Marlene Dietrich con blazer asciutti, pantaloni ampi in Principe di Galles, maxi gilet, cappotti a doppiopetto ma anche gonne midi in filo di lurex, corpetti in pizzo e applicazioni, abiti di paillettes e trasparenze. Il guardaroba di una star del passato si materializza sul catwalk di palazzo Serbelloni

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Giorgio Armani raffinato come sempre

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