Bellezze Romane. Riapre il Giardino degli Aranci


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Roma – In occasione del Natale di Roma è stato restituito alla città lo storico Giardino degli Aranci, ossia parco Savello, restaurato e recuperato dal degrado, grazie all’intervento di restyling e di valorizzazione della Fondazione Sorgente Group, che ha siglato una convenzione con il Comune di Roma – Dipartimento di Tutela Ambientale.

giardino aranci

7.800 m² posti sul colle Aventino, nel rione Ripa, da cui si gode un panorama straordinario sulla città, è stato da sempre uno dei luoghi più frequentati e sorprendenti ma ora lo si può godere esattamente come lo aveva progettato l’architetto Raffaele de Vico nel 1932, dopo che, con la nuova definizione urbanistica dell’Aventino era stato previsto di destinare a parco pubblico, in modo da offrire libero accesso alla vista da quel versante del colle, creando un nuovo belvedere romano, da aggiungere a quelli già esistenti del Pincio e del Gianicolo.
Il giardino ha un’impostazione estremamente simmetrica, con un viale mediano in asse con il belvedere, che è stato intitolato all’attore Nino Manfredi. Il viale si apre in due slarghi: in quello di destra era in origine collocata la fontana realizzata da Giacomo della Porta per piazza Montanara, e dal 1973 trasferita a piazza San Simeone ai Coronari, all’ingresso del parco stesso, addossata ad una nicchia del muro di cinta. La piazza centrale prende il nome da un altro attore simbolo della romanità,Fiorenzo Fiorentini, che per molti anni condusse nel parco una sua stagione teatrale estiva.
La fontana è composta da due pezzi di spoglio: una vasca termale romana ed il monumentale mascherone marmoreo scolpito per ornare una fontana costruita nel1593 nel Campo Vaccino.
L’antica vasca in granito, adorna di maniglioni a bassorilievo, è collocata al centro di un bacino rettangolare leggermente incassato rispetto al livello stradale, bordato da una fascia in travertino. Sopra di essa, poggiato su un parallelepipedo, si trova il monumentale mascherone marmoreo dalle ciglia aggrottate e dai folti baffi, raccolto in una grande conchiglia.
Fontana_del_Mascherone_di_Santa_SabinaIl mascherone vanta una lunga storia: dopo lo smontaggio nel 1816 della fontana di Giacomo della Porta, venne recuperato e, a partire dal 1827, fu nuovamente utilizzato per decorare una fontana eretta sulla riva destra del Tevere, in corrispondenza del porto Leonino. Demolita anche questa fontana intorno al 1890, la scultura venne ricoverata presso i depositi comunali, dove rimase per alcuni decenni, fino all’attuale collocazione.
Attualmente il parco dispone di tre ingressi: il principale, in piazza Pietro d’Illiria, fu arricchito nel 1937 dal portale proveniente da Villa Balestra, uno in via di Santa Sabina ed il terzo sul clivo di Rocca Savella.

 

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