Il ritorno del plissé. Quando la moda fa le pieghe


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C’è chi lo sceglie per sentirsi più giovane, magari facendosi cogliere dalla nostalgia da collegiale, chi per dare di sé un’immagine sofisticata ed eterea. Ma non basta semplicemente indossarlo per lasciare il segno, perché con i suoi drappeggi e millepieghe il plissé non è certo un tessuto facile da indossare. E se a volte è sufficiente una pieghettatura appena accennata per rendere indimenticabile un abito, spesso gli stilisti decidono di abbandonarsi a vere e proprie pieghe di stile, allungandole su tutta la silhouette.

stellamccartney

Stella Mc Cartney

Lo sanno bene Sonia Rykiel, Stella McCartney e Gucci, che per la stagione estiva hanno rispolverato la tendenza, creando giochi di volumi e di cromie. Compatto, micro, strutturato e verniciato, sulle passerelle della spring-summer 2016 il plissé si traduce sotto il segno del romanticismo. Uno stile il cui merito (e fortuna) si deve a Mariano Fortuny, artista eclettico che nei primi anni del ‘900 ne fece la sua firma, brevettando il ‘Delphos’, un abito plissettato ispirato ai morbidi drappeggi delle vesti indossate nell’Antica Grecia. Nato come alternativa al corsetto, il ‘Delphos’ liberava il corpo femminile, esaltandone le forme.

E se a dargli dinamismo pensò Issey Miyake, ideando negli anni ’90 l’etichetta ‘Pleats Please’, con la quale poter lavorare e rivisitare all’infinito il tessuto-origami, oggi il plissé si concretizza su slipdress, top svolazzanti e gonne al ginocchio, in un’esplosione di colori e drappeggi inediti. Come Alessandro Michele da Gucci, che lo reinterpreta facendo riferimento alla Carte de Tendre di Madeleine de Scudery, stilizzando sulla gonna plissé la sua ‘topografia mobile dei desideri’, mentre da Stella McCartney sfilano sofisticati abiti ventaglio che danno al tessuto un effetto impalpabile.

Il plissé conquista anche Chloé, che lo rivisita con cromie ‘tuttifrutti’ e Salvatore Ferragamo che opta per sinuosi abiti millepieghe. Buone notizie per chi ne ama le sue svariate declinazioni, perché la tendenza si prepara a ipotecare anche la stagione invernale. Un esempio? Basta dare un’occhiata agli abiti impalpabili che Manuel Facchini ha tratteggiato per Byblos, dove il plissé sembra staccarsi o le varianti metal e monocromatiche viste sulla pedana di Valentino. Attenzione però ai passi falsi: se per quelle meno filiformi il rischio di ‘guadagnare’ qualche taglia in più è concreto, per scongiurare di deformare il tessuto provate a scegliere tessuti strutturati ed evitare sete e chiffon.

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