Finita la Milano Fashion Week, tiriamo i remi in barca


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Milano diventa un fiore, un giardino infinito per accogliere i vari personaggi, operatori e Vip,  che presenziano a questo ormai consueto evento che coinvolge tutta la città…fino a Linate

Le scelte stilistiche che hanno contraddistinto l’edizione 2018 della Moda milanese hanno causato una netta spaccatura tra i conservatori dell’eleganza senza tempo ed i visionari progressisti. Dalla più “classica” a chi ha puntato all’eccesso di stravaganza, le passerelle di questa Fashion Week hanno fatto molto rumore.

Iniziamo con Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, che ha scosso gli animi persino dei medesimi colleghi oltre che degli amanti della moda, presentando la collezione autunno inverno 18/19 con modelli che sfilano con la loro testa mozzata in mano, ambientata in una sala operatoria. Il significato di questa macabra rappresentazione ha voluto far riflettere sul designer “che taglia, cuce e ricostruisce materiali e tessuti per creare una nuova personalità e identità”. Giorgio Armani è rimasto sconvolto al tal punto da dichiarare «Uno può fare ciò che vuole ma, fatemelo dire, se metto in pedana una testa, sotto un braccio, mozzata, siamo al limite e io non sto a questo gioco, mi tolgo da questo gioco. Non vorrei neanche che i miei guardassero ciò che hanno fatto gli altri. Se quello che fanno gli altri è questo, meglio che stiamo a casa nostra».

D’altra parte Giorgio Armani è un fautore dell’eleganza pulita ed incontaminata e come il Comandante di una nave continua a mantenere il timone dritto e fermo nella sua visione di femminile, di femminilità, di seria leggerezza e di sobrietà luccicante. La donna Armani per l’estate 2019 si veste di colori tenui e delicatissimi, pastelli serici e grigi metallici che danno un’impronta particolare agli abiti di satin e ai veli di chiffon, trasformando il guardaroba classico con inedite espressioni date dalla sperimentazione di nuovi materiali. Tailleur e blazer grigi che si muovono con la stessa leggerezza dell’acqua sotto la brezza. E mentre gli applausi senza fine incidono l’anima  di Giorgio, delle modelle e degli operatori, a Linate si svolge lo straordinario Emporio Armani Boarding, lo show a cui hanno partecipato 2300 persone. «L’aeroporto è un luogo dal grande potere simbolico: senza barriere, rappresenta l’apertura verso l’esterno, verso il mondo», ha spiegato lo stilista in una nota. «Mi piaceva l’idea di organizzare lo show nello stesso hangar sul quale dal 1996 campeggia la scritta Emporio Armani sormontata dall’inconfondibile logo dell’aquila».

Vistosa ed eccentrica ma ultra chic la donna di Moschino che ci riporta a un recente e felice passato, agli anni delle sperimentazioni, del prèt-a-porter ultra sartoriale e della spettacolarità in passerella quando si chiudevano le performance con abiti talmente scenografici che sembravano costumi di scena. Jeremy Scott ha ben presente le origini della maison e continua ad omaggiarle con l’ironia che lo caratterizza. Tanto da racchiudere Gigi Hadid in una crisalide di velo bianco seguita da uno storno di farfalle. Tailleur chic e cappelli a larghe tese tassativamente scarabocchiate, pennellate di colori su trench, chemisier, giacche e gonne con il fiocco e persino su scarpe e collant. Quindi la prossima primavera sarà valzer di nuance pastello, giallo, rosa e celeste con qualche tocco di fucsia, viola e rosso ma nella palette dei colori non mancano  anche il bianco, il nero. La sera di Moschino ha decine di metri di stoffe leggere e svolazzanti, una folata di joie de vivre e di esuberanza.


 Niente è più attuale degli anni 60 e lo conferma Miuccia Prada che con la sua collezione  riporta in passerella i cardini dello stile che ha cambiato il modo di concepire l’abbigliamento. Ecco sfilare i miniabiti, le gonne svasate e i cappottini in tinte fluo, giacche corte e doppiopetto, montgomery, pullover girocollo, La palette sguazzano con il giallo acido, il bluette, il  rosa confetto e viola intenso. Ritornano gli occhiali a farfalla,  i cerchietti maxi,  colletti appuntiti e tagli a oblò sulla schiena.

 

Fendi  si riveste di contemporaneità grazie all’interpretazione di Karl Lagerfeld. La praticità è la punta di diamante di Fendi che però va abbinata all’irrinunciabile romanticismo. Le  giacche, i trench, parka e giubbottini in pelle coprono doppi corsetti che sottolineano il punto vita . Abiti e gonne in pelle con il logo a rilievo, abiti con bustier sovrapposti,  soprabiti in PVC con orli e cuciture in cuoio e gonne plissé soleil ricoperte da sopragonne in PVC trasparente, casacche e giacca multitasche e tailleur pantaloni molto lineari e dalla silhouette sottile. Anche la palette cromatica esalta questo mondo di pratico romanticismo, con cognac e salvia abbinati al bianco, bordeaux e sabbia. Per la sera abiti in preziose sete con motivi floreali da indossare con i sandali.  In passerella per la prima volta, borse Double F con catena e Pekabook X-Lite.

 

La famosa  maison Made in Med Dolce & Gabbana ha fatto  sfilare star del calibro di Monica BellucciCarla BruniEva Herzigova, la famiglia Rossellini al completo e le stelle di Instagram come Emily Ratajkowski, Sara Sampaio e Ashley Graham. Un inno all’amore, alla bellezza e alla leggerezza dell’anima  al di là di ogni età e taglia. Dolce & Gabbana non si smentisce mai, con i colori del Mediterraneo dipinge la vita e con l’arte oltrepassa ogni ostacolo



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