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Boboli in fiore, alla scoperta dei tesori naturali del parco mediceo

Boboli in fiore, alla scoperta dei tesori naturali del parco mediceo
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Firenze – Orchidee selvatiche, antiche varietà di rose, lussureggianti ninfee, la vastissima e secolare collezione di agrumi medicei esposta all’aria aperta: sono alcuni dei più preziosi ospiti del Giardino di Boboli, che a partire da adesso per tutta l’estate, con il tempo della fioriture, diventano i protagonisti indiscussi del parco cinquecentesco, con i loro colori sgargianti e le loro forme particolari. Alla scoperta di questi tesori botanici è dedicata una serie di visite guidate all’interno del giardino a cura dei tecnici giardinieri, al via a partire da domani giovedì 16 maggio: il primo appuntamento sarà con le orchidee selvatiche, la cui presenza in svariati prati del parco è stata accertata fin dall’Ottocento e proprio in questo periodo in fiore. 11, di svariati e suggestivi colori, i tipi di questo fiore visibili a Boboli.

Sabato 25 maggio sarà la volta delle rose antiche: apprezzate e coltivate dai Medici, il giardino ne custodisce ben 156 varietà. Fra le più antiche si ricordano la rosa bengalensis, le banksiae alba e lutea e l’ alba incarnata, già ritratta, tra l’altro, in alcuni dipinti di Sandro Botticelli.

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Sabato 6 luglio, in piena estate, avrà luogo il tour delle piante acquatiche, che popolano le vasche della Botanica superiore: qui abitano esemplari di 50 diverse specie diverse di ninfee, tropicali e non. La creazione di questa collezione a Boboli risale all’800 e la si deve al grande botanico Filippo Parlatore.

Ultimo atto della serie di visite, il 27 luglio, sarà dedicato gli agrumi medicei. La collezione di Boboli, tra le più importanti a livello europeo, conta oltre 500 piante di agrumi in vaso: avviata dallo stesso Cosimo I nel ‘500, ne accoglie oltre 60 varietà molte delle quali sviluppate dagli stessi giardinieri dei Medici. Come la celebre Bizzarria, risalente a metà del ‘600, uno ‘scherzo della natura’ (come fu definita dagli stessi botanici del tempo)  con caratteristiche di limone, arancia amara, cedro e  il ‘pomo d’Adamo’ (tra gli agrumi più antichi, veniva offerto come pegno d’amore dai ragazzi alle fanciulle).

“In primavera ed inizio estate il patrimonio botanico di Boboli diventa ancora più ricco e lussureggiante, raggiungendo l’apice della sua bellezza – dice la responsabile del Giardino Bianca Maria Landi – con queste visite vogliamo dare la possibilità a tutti di apprezzarne i tesori naturali che il giardino, come uno scrigno, custodisce e protegge”.

redazioneBonVivre

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