Venezia tra le zone umide da ‘restaurare’


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Al via il progetto europeo Walterlands: 23 milioni di euro e 32 partner, da 14 Paesi. In Italia coinvolti Ca’ Foscari e We are here Venice.

VENEZIA – In tutta Europa la pressione delle attività umane ha compromesso le zone umide, aree di transizione tra la terra e l’acqua. Venezia e la sua Laguna sono un luogo emblematico di questa ricchezza e fragilità. Grazie all’Università Ca’ Foscari Venezia e alla ong We are here Venice, una porzione di barena tra gli oltre 55 mila ettari di laguna sarà ripristinata da Waterlands, uno dei primi progetti finanziati nell’ambito del New Green Deal europeo, come dimostrazione dell’importanza del ripristino di questo tipo di ecosistema.

Superata una competitiva selezione nell’ambito del programma Horizon 2020, il progetto è stato interamente finanziato dalla Commissione europea con oltre 23 milioni di euroConta 32 partner da 14 Paesi e durerà 5 anni, un periodo più lungo della maggior parte dei progetti europei proprio per garantire il consolidamento delle capacità locali ad adottare tutte le buone pratiche che emergeranno dal progetto.  Con questi fondi si svilupperanno soluzioni che potranno essere applicate in aree diverse e più ampie a partire dai 6 siti europei selezionati, tra cui Venezia.

Le zone umide sono caratterizzate da diversi tipi di habitat inclusi estuari, paludi, torbiere e sono dimora del 40% delle specie viventi. Catturano anidride carbonica, rimuovono inquinanti, proteggono da inondazioni. L’Europa ha già perso il 90% di queste zone, con conseguente perdita di biodiversità, acqua, cibo, devastanti alluvioni e incendi, subsidenza ed erosione costiera. Walterlands ha l’obiettivo di invertire questa tendenza portando benefici all’ambiente e alle comunità locali.

 

Venezia ‘action site’

La laguna di Venezia è la più grande zona umida costiera d’Italia      (8% di isole, 12% di barene, 13% di velme, 67% di acqua) ed ospita una gamma unica di biotipi, barene, canneti, prati di fanerogame, distese fangose. L’integrità dell’ecosistema è a rischio considerando la perdita drammatica delle barene, l’erosione in atto, i limitati apporti di sedimenti nuovi e al contempo la loro esportazione in mare. Tali fenomeni sono esacerbati dall’urbanizzazione e l’erosione dovuta alla navigazione e al traffico d’acqua locale e al dragaggio dei canali.

Waterlands intende dunque portare attenzione alla qualità dell’ecosistema lagunare, coinvolgendo tutta la comunità locale nonché attori istituzionali ed economici, per meglio rappresentare e spiegare i vantaggi economici e sociali ad esso associati, oltre a quelli ambientali. Si lavorerà per accelerare e migliorare la rigenerazione di tutta la laguna, ottimizzando il processo di colonizzazione da parte di specie tipiche delle barene, per massimizzare prestazioni ecologiche specialmente in termini di sequestro del carbonio, purificazione dell’acqua, e ripristino della biodiversità.

 

Ca’ Foscari al lavoro su aspetti economici

Oltre al lavoro sul campo, sono previste attività con le comunità e i portatori di interesse a Venezia come in ogni sito di progetto. Degli aspetti economici, dei valori anche intangibili, di analisi costi-benefici e costi-efficacia si occuperà il Dipartimento di Economia di Ca’ Foscari.

“Analizzeremo il valore in termini di reddito e lavoro delle attività esistenti in ciascun sito – spiega Carlo Giupponi, responsabile del team cafoscarino in Waterlands e docente di Economia ambientale – inoltre lavoreremo sulle misure finanziarie legate alle soluzioni di recupero che saranno individuate”.

La perdita di biodiversità è un rischio con risvolti economico-finanziari. Investire in modo innovativo sul recupero di queste aree cruciali, infatti, potrebbe portare benefici. Ad esplorare questo ambito saranno gli esperti cafoscarini di finanza sostenibile, coordinati da Monica Billio. Investire in biodiversità potrebbe rivelarsi un’opzione interessante per investitori pubblici e privati, a beneficio delle comunità locali. Il progetto rientra quindi nell’ambito delle attività di ricerca e didattica di Ca’ Foscari dedicate al tema emergente della finanza sostenibile.



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