Medaglie d’Amore


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Il giorno 11 febbraio 2011, alle 12.00, si inaugura alla Casa di Giulietta una esposizione di monete antiche e medaglie di età moderna e contemporanea. L’Assessorato alla Cultura e al Turismo, in collaborazione con il Consorzio di Promozione turistica Verona TuttIntorno, sulla base della significativa esperienza degli anni passati, promuove anche per il 2011 l’iniziativa denominata Verona in love, che risponde alle finalità di valorizzare il mito di Giulietta e Romeo quale elemento culturale e storico per la città e prioritario attrattore turistico, valorizzando un periodo di scarso afflusso. Come negli anni passati il progetto prevede la realizzazione di iniziative diverse attinenti al tema Verona città dell’amore, coordinate in un unico programma di intrattenimento del turista e del cittadino veronese, da attuarsi nel periodo concomitante con il 14 febbraio, San Valentino, Festa degli innamorati.

 

 

La Direzione Settore Musei e Monumenti ha proposto di collaborare attivamente al progetto con l’esposizione di monete e medaglie della collezione numismatica del Museo di Castelvecchio che raffigurino coppie di sposi o che rappresentino miti, divinità e personificazioni alludenti all’amore. La mostra diventa, quindi, l’occasione di far conoscere al pubblico oggetti che possono interessare il collezionista e lo storico, ma suscitare anche la semplice curiosità del visitatore occasionale.

Nell’iconografia ed epigrafia monetale e medaglistica, i sentimenti privati non trovano espressione se non in età contemporanea per il carattere pubblico degli oggetti stessi, ubbidienti alle norme della comunicazione messa in atto dall’autorità centrale, garante e responsabile della moneta.

Vi sono però nelle raffigurazioni anche aspetti relativi alla dimensione religiosa e civica della divinità dell’Amore e al riconoscimento della posizione sociale eminente che la donna assume quale sposa di un personaggio maschile illustre. Così attraverso le monete si potrà vedere in quale modo Venere veniva raffigurata e come alcuni miti, incentrati sulla passione amorosa, fossero cari in età romana alle comunità greche e provinciali, che ne fecero i loro emblemi.

Gli elementi essenziali della costruzione iconografica della dea e del suo corteggio vennero ripresi nel Rinascimento su placchette di bronzo, affini alle medaglie perché come queste realizzate a stampo impiegando matrici che permettevano di replicare la stessa immagine più volte. Le placchette nascevano come dettagli preziosi da aggiungere ad un abito o a un copricapo oppure per decorare oggetti d’uso, come mobili o scrigni e forzieri.

In un’altra sezione viene presentata una galleria di ritratti in cui al profilo dell’imperatore romano è affiancato il profilo della moglie elevata al rango di Augusta. Consapevoli che le categorie interpretative contemporanee abbiano poco valore se applicate alla storia antica, non dobbiamo chiederci se tali matrimoni fossero stati felici o infelici, ma quali significati abbia assunto di volta in volta il tributo del pubblico onore del ritratto monetale che il princeps, vero detentore del potere, faceva attribuire alla moglie. Le monete delle Auguste esaltano le tradizionali virtù femminili della pudicitia (pudore) e della pietas (religiosità) trasferendole sul piano pubblico, perché grazie alla concordia che caratterizza il matrimonio con l’imperatore, le imperatrici dispensano ai sudditi fecunditas, providentia, felicitas, laetitia.

Scendendo nel tempo troviamo medaglie che commemorano il matrimonio di personaggi illustri. La più antica è quella di Luigi XII e Anna d’Inghilterra, mentre tra le più belle, per la qualità dell’incisione e la preziosità del metallo, è quella per le nozze di Napoleone e Maria Luisa d’Austria. Anche in età contemporanea si mantiene l’uso di ricordare il momento solenne del matrimonio con la coniazione di monete e medaglie, come quelle per il principe Ranieri di Monaco e Grace Kelly e per il principe Carlo d’Inghilterra e la principessa Diana.

Un’altra piccola sezione è dedicata all’amore come eros, con alcune spintrie, cioè tessere o gettoni di età romana, in ottone o bronzo, che raffigurano scene erotiche. Si tratta di piccoli dischetti che recano su una faccia atti o simboli sessuali e sull’altro un numero. L’interpretazione sul loro uso non è univoca: potevano essere tessere da gioco oppure gettoni per pagare l’ingresso nelle case di piacere.

Alla storia romantica e tragica di Giulietta e Romeo sono dedicate le ultime due sezioni dell’esposizione, con una breve rassegna di monete di età scaligera, cui risale l’ambientazione del nucleo narrativo elaborato da Shakespeare, e di medaglie contemporanee sui due famosi innamorati.

 

L’esposizione avrà luogo fino all’8 maggio 2011 e sarà visitabile negli orari di apertura della Casa di Giulietta (8,30-19,30 martedì-domenica; 13,30-19,30 lunedì).

Visite guidate gratuite, domenica 27 febbraio, 27 marzo, 17 aprile e 8 maggio, alle ore 17.00. Prenotazione entro le ore 16.00 del venerdì precedente presso Aster, tel. 045 8036353; fax 045 597140;



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