Colloquio di lavoro? Look e determinazione per un probabile “SI”


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Trovare lavoro oggi è sempre più difficile.  Si comincia con l’inviare centinaia di curriculum, con grandi speranze e certi di avere tutti i requisiti necessari. Se qualcuno risponde ecco il nuovo scoglio: il colloquio di lavoro. Come presentarsi, vestirsi, come essere pronti ad un incontro dal quale potrebbe dipendere il nostro futuro? Ci vengono in aiuto gli esperti con strategie e consigli preziosi.

 

 

Angelo Ruggeri, glamour opinionist, ci suggerisce per esempio il look da adottare per il nostro importante colloquio. La scelta del colore dell’abito è, secondo l’esperto, fondamentale. Il blu è sì sobrio ed elegante ma più difficile da indossare, da abbinare a calzature e borsetta ad esempio. Col nero non si sbaglia mai. Non dobbiamo credere sia troppo impegnativo, che sia tailleur o abito poco importa, la cosa fondamentale è il saper giocare abilmente con gli accessori che sapranno ravvivare o impreziosire il nostro look. La camicia? Possibilmente bianca con collo tradizionale o alla coreana. Un trucco delicato è da preferire, rinforzando piuttosto lo sguardo con tratti leggeri di colore che lo sappiano esaltare, da bandire labbra rosso fuoco.

Se per il look ci sentiamo pronti, possiamo dire altrettanto del modo di comportarci durante il colloquio? Chiamiamo in causa un coach emozionale tra i più apprezzati, Luciana Landolfi.

“Mai arrivare impreparati. -dice – E’ molto importante raccogliere più informazioni possibili sull’azienda il cui rappresentante andiamo ad incontrare. Informiamoci anche sul nome del “capo”. E’ decisamente coinvolgente e motivo di orgoglio, per chi rappresenta l’azienda, ricevere il saluto da un candidato sentendo pronunciare il proprio nome. Ricordiamo- continua Luciana Landolfi- che il colloquio di lavoro non è un interrogatorio. Se è vero che chi domanda comanda, allora perché non prendere coraggio e porre qualche quesito anche noi, dopo aver risposto alle curiosità lecite del futuro capo? Dimostriamoci interessati all’azienda e ai suoi progetti per esempio. Se poi uno degli interrogativi che ci viene rivolto è “Perché proprio quest’azienda?”, mai essere evasivi o troppo sinceri con risposte del tipo “Sto cercando lavoro da troppo tempo…. Ho risposto a molti annunci fra i quali il vostro…. Devo assolutamente lavorare..”. Cerchiamo invece di motivare sempre la nostra scelta: “Questa azienda credo che mi permetterà di crescere professionalmente…potrei dare molto collaborando con voi e raggiungere così i miei obiettivi….” E ancora: se ascoltate annuite, per esprimere il vostro apprezzamento e consenso, e cercate il più possibile di guardare negli occhi il vostro interlocutore”.

Gli esperti qualche dritta ce l’hanno data. Ora tocca a noi e chissà che alla prima occasione non ci sentiremo ripetere per l’ennesima volta, “Le faremo sapere”.

 

Emanuela Biancardi



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