Il regno della seta – Tra utopia e realtà


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Particolare di un vestito - fonte © realbelvedere.itC’era una volta un re che aveva un sogno: di realizzare una città perfetta, dove tutti fossero uguali…una città autonoma economicamente. Il re si chiamava Ferdinando IV di Borbone e la città si chiamava e ancora adesso si chiama, San Leucio, un piccolo borgo vicino a Caserta.

Così il re borbonico decise di trasformare l’antico casino di caccia in una sorta di fabbrica che fosse in grado di produrre una preziosissima seta.

La tenuta fu così totalmente adattata alle nuove esigenze del borgo. Di fianco agli appartamenti reali lavoravano le macchine per tessere la seta ed accanto alla sale delle feste furono realizzate stanze per la trattura, la filatura e la tintura della seta.

Nel 1782 si avviò la lavorazione di calze di seta e a partire dal 1785 arrivarono i primi telai per la lavorazione di drappi e tessuti. Ma la vera rivoluzione fu l’introduzione del Telaio Jacquard nel 1829, una sorta di precursore delle macchine automatiche che consentiva la realizzazione di disegni complessi e di grande raffinatezza.

L’antica seteria lavorava a tutto ritmo. I bachi da seta allevati nel casertano creavano ogni possibile meraviglia: stoffe pregiate, parati di raso, broccati e tessuti destinati alle nobili famiglie di tutta Europa.

Insomma, Ferdinando realizzò una città in cui ogni singolo individuo era occupato e dove l’intera comunità poteva vivere autonomamente senza incidere sul bilancio del regno.

L’antica seteria di San Leucio è tutt’oggi attiva ed è possibile ammirare i resti della Reale Fabbrica di Sete. Nelle sale del museo sono esposte numerose macchine d’epoca, usate nelle varie fasi della lavorazione serica e 9 telai tutti restaurati e funzionanti. E, proprio uno di questi creò lo stemma borbonico: un prodotto di altissimo pregio lavorato a mano secondo il metodo tradizionale ottocentesco.

Tutte le macchine presenti nella Real Fabbrica, esposte nelle sale del Complesso Monumentale del Belvedere, erano alimentate da energia naturale: acqua. Acqua che veniva prelevata da un canale e che attraverso ingegnosi sistemi arrivava sino ai giardini del Palazzo e che serviva non solo al bisogno della famiglia reale ma, soprattutto, ai servizi tecnici per la manifattura della seta.

C’era una volta un re, c’era una volta un mondo, c’era una volta l’isola che non c’è più…



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