RI-APRIRE ERCOLANO


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Il 19 Aprile 2011 si celebrano dieci anni di attività dell’Herculaneum Conservation Project, una collaborazione fra il Packard Humanities Institute, la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e la British School at Rome per la salvaguardia dell’antica Ercolano. Si tratta di una cooperazione pubblico-privata senza precedenti che, grazie all’impegno nel lungo periodo, è riuscita ad arrestare e a ridurre drasticamente il grave degrado in cui versava il sito archeologico alla fine del ventesimo secolo. La riapertura del Decumano Massimo, la strada principale dell’antica città, a conclusione di una serie di imponenti lavori realizzati negli ultimi anni, segna l’ultima tappa nel processo di progressiva restituzione al pubblico godimento delle arterie che compongono il reticolo urbano, senza più barriere né segnali di “vietato l’ingresso”. Per la prima volta dagli anni ‘80, infatti, le strade dell’antica Ercolano sono ora tutte aperte al pubblico. Nei prossimi anni i lavori continueranno con la riapertura di ulteriori aree, tra cui la Casa del Rilievo di Telefo e l’Antica Spiaggia con il suo percorso che condurrà fino alla Villa dei Papiri. Molte delle lezioni apprese nell’ultimo decennio grazie all’Herculaneum Conservation Project sono potenzialmente applicabili ad altri siti archeologici: la messa in sicurezza di un sito a rischio, il miglioramento dell’accesso, un sistematico drenaggio delle acque, l’ottimizzazione delle risorse finanziarie e professionali e l’approccio conservativo verso i restauri precedenti, il rilancio di un criterio sistematico nella manutenzione programmata dopo un’interruzione di quasi cinquanta anni sono infatti solamente alcuni esempi di quanto realizzato in dieci anni ‘sul campo’ a Ercolano.



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