Un pomeriggio di Scienza e Bellezza in Palazzo Vecchio


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Domani 18 Giugno 2011, dalle 13:00 alle 19:00, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, New York University, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze, propone un pomeriggio intrigante “Scienza e Bellezza: Un armadio delle meraviglie nel solstizio d’estate (o quasi)”. L’evento, a ingresso libero, ritornerà alle origini dei moderni studi umanistici nell’Età delle Meraviglie del XVI secolo, quando le varie discipline che successivamente si sarebbero divise in Arte e Scienza, erano ancora unite. Questo evento – dice l’assessore alla cultura e alla contemporaneità, Giuliano da Empoli – fa rinascere lo spirito di quell’umanesimo che ha reso famosa Firenze. I nuovi umanisti, come i loro predecessori del quindicesimo secolo, ignorano o ancora di più sfidano i confini delle discipline tradizionali. Questi scienziati sono artisti e gli artisti sono uomini di scienza; la loro opera rifiuta la categorizzazione e genera risultati sorprendenti in una splendida presentazione al pubblico in Palazzo Vecchio.” Il programma inizia alle ore 13.00 con ,,Un duello all’ultimo sangue tra immagini telescopiche del cosmo e immagini neuronali al microscopio”: Michael Benson contro Carl Schoonover, moderati da Walter MurchMichael Benson è fotografo, regista, e scrittore (The New Yorker, The Atlantic, etc.). Il suo film del 1995, Predictions of Fire, ha esplorato le fonti propagandistiche delle guerre in Yugoslavia. Successivamente, dopo aver vagato per diversi anni in Slovenia per ragioni di cuore, ha cominciato a cyber-minare gli archivi pubblici digitali della NASA e di altre simili istituzioni, processando e assemblando dati grezzi di navicelle spaziali in un’incredibile collezione di immagini che costituiscono la base per il suo libro del 2003, Beyond: Visions of the Interplanetary Probes (presentato poi in uno spettacolo al Museo Nazionale dell’Aria e dello Spazio, allo Smithsonian), e di un secondo volume, Far Out: A Space Time Chronicle (anche questo pubblicato da Abrams, presenta immagini intergalattiche provenienti dagli archivi digitali del telescopio spaziale Hubble), e di un nuovo film, More Places Forever. Gigantografie di queste immagini hanno fatto parte di una recente mostra personale a The Hasted-Krauetler Gallery a New York. Ultimamente, da poco rientrato a New York, Benson sta lavorando con i registi Terence Malick e Patricio Guzmán per le immagini spaziali dei loro films.

Carl Schoonover, candidato per il Dottorato di Ricerca in neuroscienze e borsista del National Science Foundation a Columbia University, ha scritto per The Huffington Post, Scientific American, Design Observer, Science Magazine, Le Figaro, Commentaire, Boing Boing and LiveScience; e ha co-fondato NeuWrite, un gruppo di lavoro che vede la collaborazione di scienziati, scrittori e di coloro che sono nel mezzo. Ospita una trasmissione radiofonica su WKCR 89.9FM che si occupa di lirica e musica classica e del loro rapporto con il cervello. Le accattivanti immagini che saranno esposte in questa occasione sono tratte dal suo recente libro, Portraits of the Mind: Visualizing the Brain from Antiquity to the 21st Century (Abrams).

Walter Murch (representato, per questo evento, attraveso un corto) è uno dei maggiori tecnici del suono e del cinema contemporanei, avendo lavorato a film che vanno da L’uomo che fuggì dal futuro, a La Conversazione a Julia, i film de Il Padrino, Apocalypse Now, L’Insostenibile Leggerezza dell’Essere, Il Paziente Inglese, Jarhead, e numerosi altri. È autore di un testo breve sul montaggio dei film oramai diventato un classico, In the Blink of an Eye (2001) ed è stato lo spunto per il libro di Michael Ondaatje Le Conversazioni (2002).  Nel suo tempo libero, traduce in poesia i testi dell’inviato di guerra Curzio Malaparte e, fin dai tempi in cui faceva ricerca per una sceneggiatura sulla vita di Giovanni Keplero, sta sperimentando con astro-acustiche gravitazionali.

Alle 14:30 sarà presentato “Lurch” di Boris Hars-Tchochotin: un cortometraggio fantascientifico nel quale uno gnomesco assistente di laboratorio resta intrappolato nelle viscere del Museo di Storia Naturale di Berlino.

Boris Hars-Tchochotin residente a Berlino dal 1993, si è laureato in storia dell’arte, filosofia, e teatro/comunicazione culturale presso la Humboldt-University Berlin, ed è stato recentemente borsista residente al Getty Research Institute, dove ha lavorato a progetti per il design nella produzione ed al processo di creazione dello spazio cinematico. Ha fondato Liquid Blues Production, una compagnia di distribuzione e produzione a Berlino, che si concentra sulla realizzazione di contenuti visivi dai lungometraggi, ai documentari fino all’arte interattiva. Il suo primo film, il premiato corto fantascientifico Lurch (“Lizard.” 2001), è stato inserito nella programmazione di più di 50 festival del cinema; il suo più recente lungometraggio, un documentario che esplora in modo intenso come la storia di una famiglia russo-tedesca, la sua,  ricalca la storia tortuosa del secolo scorso,  Sergej in the Urn, ha debuttato lo scorso anno nell’Achtung Berlin Film Festival (http://www.sergej-in-der-urne.de/film.php).

Alle 15:30 l’evento proseguirà con ,,L’affascinante sguardo sulla vita, gli amori e l’eredità di Marie e Pierre Curie” di Lauren Redniss.

Lauren Redniss è autrice e illustratrice di Century Girl: 100 Years in the Life of Doris Eaton Travis, Last Living Star of the Ziegfeld Follies, definito da Slate uno fra i dieci migliori libri del 2006. Lauren insegna alla Parsons School of Design, e contribuisce spesso con dei pezzi di Op-Art alla pagina delle opinioni editoriali del New York Times. Durante una recente borsa di studio alla New York Public Library’s Cullman Center for Scholars & Writers, ha sviluppato Radioactive: A Tale of Love and Fallout, un libro visivo su Marie Curie che ci illustrerà in questa giornata e che traccia la vita e gli amori di questa scienziata polacca, collegando tematiche dalla sua biografia—simmetria, magnetismo, fissione, isolamento, fusione—con episodi recenti nella storia degli sviluppi scientifici che ha aiutato a mettere in moto.

Maggiori informazioni su: http://laurenredniss.com/home

 

Alle 16:30 Trevor e Ryan Oakes presenteranno ,,Una svolta nella rappresentazione della realtà visiva”.

 

Trevor e Ryan Oakes, gemelli identici recentemente migrati dal West Virginia ora residenti a New York City, dove si sono entrambi laureati alla Cooper Union, sono da sempre presi da una intensa conversazione sulla natura della percezione, culminata nello sviluppo del sistema interessantissimo di rappresentazione dello spazio che verrà discusso questa sera: una specie di proiezione in camera lucida e un tracciato del mondo senza l’utilizzo di alcun mezzo oltre la corteccia visiva. Maggiori informazioni su questo metodo, sul sito oakesoakes.com o la recensione di Weschler sul Virginia Quarterly Review

http://www.vqronline.org/articles/2009/spring/weschler-double-vision

 

L’evento si concluderà con la lettura ,,Verso una teoria unificata di trasmissione culturale attraverso una tipologia di convergenze” di Lawrence Weschler.

Lawrence Weschler, curatore di questo evento, è stato per venti anni scrittore nello staff del New Yorker ed è al momento direttore del New York Institute for the Humanities alla NYU e direttore artistico emeritus del Chicago Humanities Festival. Nel suo libro del 1995 sul Museum of Jurassic Technology di Los Angeles, Mr. Wilson’s Cabinet of Wonder, è stato finalista sia per il Premio Pultizer che per il premio del National Book Critics Circle. Più recentemente, il suo Everything that Rises: A Book of Convergences, ha ricevuto nel 2007 il Premio per la Critica del NBCC. Lo scorso anno ha pubblicato True to Life: Twenty five Years of Conversations with David Hockney, un contrappunto della vita di due artisti, e una edizione molto più estesa del suo primo libro, coprendo trent’anni di conversazioni con Robert Irwin, Seeing is Forgetting the Name of the Thing One Sees. Di prossima uscita la sua ultima raccolta di storie, Uncanny Valley and Other Adventures in the Narrative (Counterpoint).



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