I MISTERI DI ELEUSI. La speranza della vita oltre la morte prima del Cristianesimo


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Riti,feste notturne, bevande narcotiche,estasi, espiazioni,cerimonie orgiastiche, ed iniziazioni degli adepti nella speranza di un vita oltre la morte. Alla scoperta di un’inquietante celebrazione i cui dettagli sono stati tenuti segreti per ben duemila anni.  “Al momento della morte l’anima prova un’esperienza simile a quella di coloro che sono iniziati ai misteri… All’inizio vagare smarriti, faticoso andare in cerchio, paurosi percorsi nel buio che non conducono in alcun luogo. Prima della fine il timore, il brivido,il tremito, i sudori freddi e lo spavento sono al culmine. E poi una luce meravigliosa si offre agli occhi, si passa in luoghi puri e prati dove echeggiano suoni, dove si vedono danze; solenni sacre parole e visioni divine ispirano un rispetto religioso. E’ là l’inizio, ormai perfettamente liberato e sciolto da ogni vincolo, si aggira,incoronato da una ghirlanda, celebrando la festa insieme agli altri consacrati e puri, e guarda dall’alto la folla non iniziata, non purificata, nel fango e nelle tenebre,e per timore della morte, attardarsi fra i mali invece di credere nella felicità dell’aldilà”.(“Fragmenta”-Plutarco). Nel capitolo XII par 12,20 del Vangelo apocrifo secondo San Giovanni Evangelista, Gesù disse che vi era un luogo che più di tutti riesce a far nascere uomini e somiglia a una pianta celeste e a un rampollo divino e caro, un luogo che fa nascere la parola mantenendo e custodendo la scienza, questo luogo per Gesù è la Grecia. Una delle nazioni più belle del pianeta terra, dove cultura storia e tradizione si fondono in un “unicum”senza precedenti. Proprio in Grecia nel VI secolo a.C. ed esattamente su una bassa collina poco distante dalla costa del Golfo Saronico ad Elefsina, paese a 22 chilometri ad ovest di Atene sul Golfo di Egina, nella regione Attica(Grecia Continentale), siamo ad Elefsina. Qui è possibile ammirare un paesaggio molto variegato per metà montuoso e per metà marino. Una fascia costiera divide la moderna Elefsina dalla sua parte antica, ovvero le rovine della città di Eleusi, luogo di culto della Grecia antica, dove e’ possibile ammirare una importante area archeologica. Numerosissimi sono i vasi, le statue, i gioielli ma a sbalordire e’un sarcofago di età greca contenente le ossa ed i resti di un’illustre personalità del tempo, presumibilmente un principe o un sacerdote.

La “Via sacra”  collega la città di Atene con un celeberrimo santuario dedicato alla dea Demetra a Eleusi. Lungo la Via Sacra si trova il Plutonion ovvero una grotta carsica naturale  che rappresentava l’ingresso negli inferi durante i vari rituali dell’epoca. Il tempio a pianta quadrata,  preceduto dai grandi propilei e successivamente circondato da mura entro cui vennero eretti altri edifici, fu costruito nel III secolo a.C. Si nota, all’interno, uno spazio per  i fedeli  denominato Telesterion, ovvero un salone centrale grandissimo, fulcro del culto, progettato con sette gradini a ridosso delle pareti e costituito da otto navate con file di sei colonne e decorato con numerose opere d’arte tra cui spicca il rilievo di Trittolemo, Demetra e Kore del V secolo a.C.

 

Dunque cosa avveniva in realtà in questo luogo di culto? E che valenza avevano i riti nel tempio. Come mai sono stati tenuti segreti per millenni? Cosa si somministrava duranti queste cerimonie. Scopriamolo insieme.

Nel tempio dedicato a Demetra e Persefone ad Eleusi si svolgevano i Mysteria o Misteri cioè feste, riti, culti personali che miravano alla beatitudine dell’individuo dopo la morte. Erano azioni sacre e rappresentavano l’entrata nell’oscurità e l’uscita verso la luce, un rituale dalla tipica atmosfera notturna, in onore delle due divinità protettrici della fertilità. Erano celebrazioni organizzate anche per la salvezza e la protezione della polis. Si chiedeva la protezione contro gli invasori, le epidemie, carestie e pestilenze, un po’ come avviene ancora oggi nella liturgia cristiana. La festività dei Mysteria si svolgeva in due diversi periodi dell’anno. Infatti vi erano i Mysteria minori, che si celebravano da metà febbraio a metà marzo in un sobborgo del capoluogo ellenico e prevedevano il lavaggio del corpo del soggetto o di parti di esso, nel fiume Ilisso, con lo scopo di prepararlo alla purificazione. Poi vi erano i Mysteria maggiori celebrati da metà settembre a metà ottobre ad Eleusi. Molte cerimonie avvenivano di notte. Vi era una sorta di processione che si svolgeva portando oggetti sacri partendo dapprima da Eleusi ad Atene, attraverso la celebre Via Sacra, e successivamente da Atene ad Eleusi; scene queste che richiamano alla mente le processioni cristiane. Chi partecipava doveva bere il ciceone, una bevanda sacra prediletta da Demetra, preparata con farina di orzo, menta e acqua. Durante il rito, i soggetti erano come colti improvvisamente da panico, ansia, allucinazioni e visioni, spiegate dai presenti in maniera empirica, alla luce del loro essere ricolmi di “divino orrore”. Nei Mysteria, l’azione rituale si esplicava direttamente sulla persona che allo stesso tempo era oggetto del culto e tornava a vivere la sua vita quotidiana come uomo libero dalla paura di morire. Ogni Mysteria era composto di “cose dette”, ”cose fatte”, ”cose mostrate” e non si poteva assolutamente riferire quello che era accaduto e si era visto durante il rito, pena la morte. I Mysteria comunicavano veri e propri messaggi di vita e speranza ai prescelti, i morti, dopo la cerimonia, dovevano ritornare nel grembo della Madre Terra. Come ogni rituale vi erano celebranti e partecipanti. Non potevano partecipare ai riti solo coloro i quali non conoscevano la lingua greca e coloro i quali avevano commesso un omicidio. Ciò che avveniva nel Telesterion è rimasto segreto per duemila anni. Esiste senza dubbio però una stretta relazione tra l’assunzione del ciceone e le visioni degli iniziandi durante il rito. Molti studiosi suppongono che durante la funzione eleusina l’adepto assumeva sostanze allucinogene. Nell’arte greca e in molti vasi rappresentanti i Mysteria eleusini si scorgono elementi molto simili a capsule di papavero da oppio (Papaver somniferum)e a funghi allucinogeni o pani. Molti scienziati ritengono che l’effetto del ciceone sia imputabile alla pianta Ruta siriana (Peganum harmala)in cui sono state isolate molecole e principi attivi, i quali esplicano un effetto sedativo antidepressivo stimolante e visionario. Molti altri invece affermano che il ciceone aveva al suo interno sostanze alcaloidi indolici dell’ergot o altresì detta segale cornuta, estratti da un particolare tipo di fungo. Altra possibile spiegazione potrebbe essere l’utilizzo nella bevanda di sclerosi di Claviceps paspali che parassita le graminacee come il Paspalum distichum, questa tipologia di pianta contiene solo alcaloidi psicoattivi idrosolubili e dunque facilmente utilizzabili nel miscuglio del ciceone, senza ottenere effetti tossici. La menta nel miscuglio doveva dunque servire a lenire la nausea dovuta all’assunzione d’argot. Molti principi attivi derivanti da queste erbe hanno effetti come crampi e stanchezza, non rintracciabili però nelle orgiastiche ritualità elusine. Probabilmente l’ingestione di ergot aumentava l’effetto di altre molecole e principi presenti nella miscela misterica. Ad esempio con l’ingestione di ergonivina si registrano blandi effetti allucinogeni simili a quelli dell’LSD.

Dopo millenni trascorsi da allora gli interrogativi sui Mysteria di Eleusi sono innumerevoli.  In un epitaffio del II secolo d.C. si afferma che “è che la morte non solo non è un male, ma anzi è un bene” Inscriptiones Grecae II/III 3661, 6. Platone ha scritto:”Quando ci si avvicina all’attesa della morte, compaiono la paura e la preoccupazione di cose alle quali non si era mai pensato” Platone, Repubblica 330d. E poi ancora Plutarco ha scritto:”Molti pensano che una qualche sorta di iniziazione e purificazione saranno d’aiuto: una volta purificati, credono, continueranno a suonare e danzare nell’Ade in luoghi ricolmi di splendore, aria pura e luce” Plutarco, Non posse 1105b. E per finire ricordiamo quanto scritto da Cicerone: “… initiaque ut appellantur ita re vera principia vitae cognovimus neque solum cum laetitia vivendi rationem accepimus sed etiam cum spe meliore moriendi (… abbiamo conosciuto gli initia, i veri principi della vita, ed abbiamo ricevuto non solo una ragione per vivere lietamente, ma anche un motivo per morire con una migliore speranza). La storia bimillenaria dei Mysteria giunse al suo termine con i decreti di Teodosio il Grande, l’imperatore cristiano che dichiarò il cristianesimo religione di stato,. Nel periodo compreso tra il 391 e il 393 d.C. la persecuzione contro i pagani venne intensificata,i loro templi vennero chiusi e la stessa fine fece il santuario di Eleusi. Ma ancora oggi come allora il mistero della vita e della morte può essere solo giustificato in un credo che allieti la vita e dia una speranza dopo la morte.

 

 



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