La piccola, GRANDE SIENA: dalle origini all’età comunale.


Add to Flipboard Magazine.

Siena è la più piccola delle province e delle città toscane ma una delle più grandi come bellezza e fascino: immersa nelle verde, dolce paesaggio collinare centro-toscano è praticamente inviolata nella sua identità architettonica e storica. Non è difficile rimanere stregati e “prigionieri” delle sue mura, della sua intatta architettura medioevale, della sua meravigliosa Piazza del Campo…di tutti quei luoghi, angoli, vie capaci di raccontarci una storia prospera di grandezze, di orgoglio, la storia di un’antica e fiera Repubblica . Una città unica nella sua originalità, come unici lo sono i suoi abitanti, con la loro cortesia, la loro cordiale ospitalità ma profondamente gelosi ed attaccati alla loro identità storica e culturale, alle loro tradizioni, al loro Palio…ad un tesoro, insomma, che ha pochi uguali nella penisola italiana. Anche per Siena esiste una leggenda che ci parla della sua fondazione, voluta da Senio ed Ascanio, figli dell’altrettanto leggendario Remo, fratello di Romolo e co-fondatore di Roma. Anche se tutto ciò sembra non avere nessun fondamento storico, sta di fatto che statue della Lupa Capitolina sono presenti in vari punti della città. Incerta è anche l’origine Etrusca a testimonianza della quale, comunque, sono state rinvenute tombe ed una necropoli, reperti purtroppo non sufficienti a giustificare la presenza di un insediamento etrusco di una certa importanza. La fondazione vera e propria, invece,  sembra riconducibile al periodo imperiale di Augusto, quando Saena Julia compare come avamposto militare romano e piccolo centro di scambi a carattere commerciale, posto sulla linea stradale che collegava le zone di Chiusi e Firenze. I primi documenti scritti a testimonianza dell’esistenza di Siena, risalgono al 70 d.C. quando l’oratore Tacito, nel libro IV delle Historiae riporta un episodio piuttosto curioso riguardante il senatore Manlio Patruito “malmenato e ridicolizzato con un finto funerale durante la sua visita ufficiale a Saena Julia, piccola colonia militare della Tuscia” , episodio che costò una punizione ed un rimprovero ai senesi, da parte del Senato romano, per la mancanza di rispetto verso un’autorità imperiale. Resta comunque il fatto che Siena non ha ricoperto nessuna funzione di particolare importanza nel periodo romano: l’età tardo imperiale e gli anni bui dell’Alto Medio-Evo non ci hanno lasciato documenti illuminanti sulla vita di questo piccolo centro, salvo qualche notizia di età Cristiana riportante la costituzione, nel VI secolo d.C. del Vescovado e della Diocesi, soprattutto per quanto riguarda le dispute giurisdizionali fra il Vescovo di Siena e quello di Arezzo.

Con la dominazione Longobarda dell’VIII secolo d.C., Siena fu retta dalla presenza di un Gastaldo, rappresentante la regia autorità, la cui durata fu limitata nel tempo e ben presto rimpiazzata dai Conti imperiali del Sacro Romano Impero di Carlo Magno. Durante la dominazione franca, Siena godette di una certa rinascita sociale e delle attività a questa annesse: in questo periodo furono svolti importanti lavori di espansione e ristrutturazione, tra i quali va menzionata la costruzione della strada che collegava Roma alla Francia, la via Francigena appunto, che interessando Siena nel suo percorso contribuì notevolmente allo sviluppo commerciale, arricchendo ed accrescendo inoltre l’importanza stessa della città come tappa inevitabile in questa arteria di comunicazione: all’interno della città, nascono in questo periodo le compagnie laicali con la funzione di assistere i viandanti ed i pellegrini diretti verso la Terra Santa. Il fatto non è assolutamente trascurabile poiché queste compagnie rappresentano l’embrione che porterà allo sviluppo successivo delle Contrade cittadine. Grazie alla via Francigena, nel corso dei secoli successivi Siena godrà di una crescita ed uno sviluppo di notevole interesse, tale da potersi permettere il “lusso” di svincolarsi completamente dalle autorità esterne (sia Imperiali che Papali) ed acostituirsi come Comune: i secoli XII° e XIII°, cuore del risveglio dell’Età Comunale italiana, vedono la nascita della Siena Repubblica, della Siena città-stato, con una sua ben definita economia, una sua organizzazione sociale e politica ed il suo peso militare. Il Governo dei Nove rappresentava l’organo governativo repubblicano della città: grazie alla loro azione, in questo periodo grandi artisti ebbero l’occasione di emergere e la stessa città fu adornata da importanti opere artistiche, molte delle quali di carattere architettonico (degni di menzione, l’inizio dei lavori del Duomo, la torre del Mangia ed il Palazzo Pubblico).La sempre più crescente potenza economica e militare della città, la sua espansione territoriale, portò inevitabilmente a gelosie e dispute con i vicini comuni, in primis con Firenze: nel 1141 si verificherà il primo scontro armato significativo tra le due città a causa dell’espansione senese verso la Val D’Elsa e la fascia settentrionale della toscana, quest’ultima di chiaro interesse fiorentino. Nel più ampio contesto politico europeo, la fine della Lotta per le Investiture tra Papato ed Impero (la cui pace sarà sancita dal concilio di Worms del 1122) non è altro che la preparazione ad un nuovo scontro di fazione, la nascita di nuove tensioni tra il potere laico Imperiale ed il potere temporale della Chiesa che sfoceranno nella contrapposizione tra i partiti Guelfo (filo-papale) e Ghibellino (filo-imperiale): questo “nuovo” braccio di ferro interesserà tutta l’Europa per quasi due secoli, dividendo e contrapponendo i Comuni europei, seminando odio feroce e morte in entrambi le fazioni. Molto frequentemente, all’interno delle stesse città, assisteremo a sanguinosi scontri e rappresaglie fratricide tra le due fazioni. Tutto ciò si farà sentire con un tono particolarmente predominante sulla scena politica toscana, raggiungendo uno sviluppo tale che ancora oggi sopravvive (in forme completamente diverse, più “dolci” ed ovviamente snaturate) nelle rivalità campanilistiche delle città toscane, come in nessuna altra parte del mondo! E Siena, come le altre città-stato del tempo, non ne risulterà certo immune: il nuovo contesto politico non farà altro che sommarsi, erigersi ad ulteriore alibi, alla già presente e forte rivalità con Firenze, scaturendo in una situazione di “guerra permanete” alternata da deboli momenti se non proprio definibili di pace, quantomeno di non-belligeranza. Ma vedremo in seguito, introducendo ed approfondendo la faida Guelfo-Ghibellina, come la tensione tra le due città darà vita ad una serie di tensioni politiche e lotte armate, sfociando in una battaglia epocale che sancirà la schiacciante, se pur momentanea, vittoria della Ghibellina Repubblica Senese.

 

Marco Ciacci



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati