LUI, LEI E LE SOPRACCIGLIA.


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Il primo decennio del Duemila è stato caratterizzato, nel beauty, dalla riscoperta delle sopracciglia, elemento del volto che, se ben gestito, può valorizzare o penalizzare. Punto così strategico che alcune star girano con un’esperta che si occupa solo di loro, le ali che dovrebbero far volare la nostra espressione. Guardandomi intorno mi sono resa conto ad esempio che le sopracciglia sono generalmente poco curate e ad esse non viene dedicato nemmeno il minimo sindacale, ossia, un colpo di spazzolino per pettinarle. Gli uomini poi le tengono spesso incolte e ‘spettinate’ mentre la routine dovrebbe prevedere di spuntare le lunghezze di quelle più ribelli.

Un volto pulito inoltre prevede che siano tolti con una pinzetta i peli che crescono nello spazio tra un sopracciglio e l’altro. Questo come base perchè il resto è tecnica se non arte.

In Rete potrete trovare tantissime risorse per capire come devono essere modellate in modo che valorizzino il viso, il mio consiglio è quello di farlo fare all’estetista per le prime volte e limitarsi a ritoccare i peletti che ricrescono. L’avvertenza è comunque: meglio intervenire poco.

Vi servirà un po’ di dinfettante, un batuffolo di cotone, una pinzetta e crema idratante insieme ad uno specchio che ingrandisca l’immagine. Prima di intervenire vi consiglio di disinfettare le pinzette e l’arcata sopraccigliare: sulla pelle infatti vivono dei batteri che potrebbero introdursi sotto la pelle e procurare una sgradevole infezione. Poi eliminate i peli più esterni sotto l’arcata senza toccare quelli che hanno la base al centro, perchè rischiereste di provocare dei buchi. Le sopracciglia folte devono essere alleggerite seguendo la forma naturale e mirando ad ottenere la forma di un’ala di gabbiano. La punta interna deve essere alla stessa altezza dell’interno dell’occhio e quella esterna una coda sfumata, ma tronca. Dopo, un po’ di idratante per lenire l’arrossamento.

Diverso è il caso di chi ha sopracciglia rade, troppo chiare, sottili, mancanti a causa di una cicatrice o di una terapia farmacologica. In questo caso è necessario ridisegnarle con una matita o con la dermografia.

La matita va usando tratteggiando delle linee delicate, non  colorando interamente la superficie, mentre esistono dei kit speciali che prevedono di creare delle ombreggiature con una polvere e fissare poi il colore con un gel (il più noto è quello dell’azienda americana Benefit). Alcune amiche invece utilizzano un pennellino sottile e applicano un po’ di mascara marrone che resiste maggiormente durante il giorno: bisogna provare i diversi metodi per verificare il più adatto. A mio parere la matita deve essere leggermente più chiara del colore naturale dei peli delle sopracciglia: verificate il colore alla luce del giorno. Dopo qualche tentativo otterrete un risultato ottimale, l’importante è rispettare le proporzioni.

Regola aurea: fare spazio e luce sotto l’arcata e non levare i peletti al di sopra, per non dare la sensazione che l’occhio sia più ‘basso’. Per aumentare la grandezza dell’occhio un pizzico di ombretto chiaro, beige o rosa non troppo perlato, donerà allo sguardo ancora più luminosità.

La scoperta delle sopracciglia non è una novità: negli anni 60 e 70 era di moda depilarle completamente e ridisegnarle con una matita, con un segno sottilissimo. Questa abitudine ha provocato danni visibili anche oggi perchè è possibile che, una volta estirpate continuamente per anni, le sopracciglia non crescano più o che ricrescano in modo disomogeneo ed è evidente che ridisegnarle sia l’unica soluzione.

In questo e in tutti i casi in cui la matita non sia sufficiente è possibile ricorrere alla ‘dermografia’, una tecnica di micropigmentazione con un ago sotilissimo, che lavora meno in profondità del tatuaggio per  ridisegnare e delineare qualsiasi parte del corpo con pigmenti naturali. Ho avuto modo di apprezzare lo straordinario lavoro di Liliana Simone che non ‘colora’ le sopracciglia che mancano, ma le disegna una ad una con colori diversi in modo da dare profondità e un effetto di tridimensionalità, talmente realistico che è quasi impossibile capire che non sono peli reali. Liliana, che lavora a Milano da Aldo Coppola, esegue qualsiasi tipo di ritocco cosmetico: eye liner, contorno delle labbra, definizione dello sguardo sulla palpebra inferiore e, mi confida, anche lentiggini. Il ritocco dermografico dura circa 12 mesi e poi va ritoccato perchè è legato al normale ricambio cellulare. Un vantaggio, perchè dopo qualche anno potrebbe non piacere più e basta lasciare che si cancelli con il tempo. Interventi preziosi per chi ad esempio voglia riacquistare un’immagine gradevole dopo un’ustione o che abbia perso le sopracciglia a causa di una terapia farmacologica. Il prezzo? Intorno a 400 euro.  Per info: www.atecitalia.org

Esistono poi casi in cui le sopracciglia sono assenti per motivi congeniti, oppure, dicevamo, non ricrescono più: l’ultima frontiera è il trapianto, di cui si è parlato anche all’ultimo Congresso della SICPRE, la Società che riunisce i chirurghi plastici: viene prelevata una striscia sottilissima di cuoio capelluto dalla nuca, che contiene un centinaio di capelli e da questo lembo vengono prelevati capelli e bulbi che saranno impiantati al posto giusto. Se il trapianto attecchisce, i capelli ricresceranno nella nuova sede e andranno spesso regolati di lunghezza. Soluzione estrema che può costare sino a 2500 euro. Anche senza arrivare al chirurgo plastico teniamo a mente: sopracciglia ordinate, naturali che è meglio non decolorare e non depilare completamente, cosa che,  tra l’altro, non va proprio più di moda.

Johann Rossi Mason

 



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