NOËL. Canti di gioia dal Medioevo


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8 dicembre 2011 – 6 gennaio 2012 al Borgo Medievale, Viale Virgilio 107 – Torino. Noël: un nome che evoca atmosfere di festa con melodie che tutti conoscono… ma i Canti di gioia dal Medioevo, presentati dal Borgo Medievale di Torino in occasione delle festività di fine anno sono qualcosa di più antico e suggestivo. Nella piazza del Melograno tre appuntamenti musicali, (8/12, 26/12 e 6/1/2012) e una mostra nella chiesa del Borgo a partire dall’8 dicembre 2011 per scoprire aspetti sinora sconosciuti della storia e della tradizione popolare, testimonianza del profondo legame tra Piemonte e territori alpini francesi.

Tre sono gli elementi che caratterizzano i noël: l’unione inseparabile di musica e versi, l’evocazione di un ambiente rurale e la presenza dell’esclamazione noël, espressione di giubilo  popolare, equiparabile al nostro “evviva” e utilizzata anche per celebrazioni civili, come l’ingresso dei re in città. La musica di accompagnamento al noël nel tardo Medioevo era spesso di origine profana: il testo di ispirazione evangelica veniva cantato su arie popolari “leggere”. Alcuni noël sono veri e propri repertori di strumenti musicali popolari: i pastori suonano o imitano con la voce tamburi e timpani, ribeca, musette, flauti. Tuttavia, nella stessa epoca non sono rari gli esempi di musiche colte composte per il noël da musicisti di chiara fama. Ovviamente i noël accompagnati da musica colta presupponevano una fruizione diversa, più ufficiale. Per quanto riguarda la scrittura dei versi, anche  letterati famosi si sono cimentati nella composizione di testi per il noël, come  Margherita di Navarra e, in epoca più vicina, il poeta Paul Verlaine: segno del successo duraturo di questo genere ricco di fascino nella sua semplicità. Il clima culturale e spirituale da cui emanano i noël è certo molto distante da quello della società contemporanea, ma un tuffo in questo passato lontano permetterà forse di cogliere le radici antiche di alcune forme del nostro sentire. Quando e come nacquero? L’origine di queste composizioni natalizie è discussa: alcuni studiosi hanno sottolineato la loro parentela i Mystères, drammi religiosi medievali tratti dalle Sacre Scritture; altri invece hanno individuato l’origine del noël in testi colti dedicati al tema della Natività dell’XI secolo. Più di recente, la testimonianza di tre manoscritti conservati negli archivi della città di Aosta e confezionati in quella regione avvalora la tesi di un’origine paraliturgica del noël: si tratterebbe di un genere profano drammatico, adottato in seguito dal teatro religioso medievale

 

Dove nacquero? La culla originaria è situata negli antichi stati di Savoia; alla testimonianza dei manoscritti aostani  si aggiunge il fatto che il primo autore noto, Jehan Tisserand, era originario di Bourg-en-Bresse. Infine, numerosi musicisti autori di composizioni noeliche soggiornarono alla corte di Savoia o furono nativi di questa regione, mentre tra i possessori dei primi manoscritti giunti fino a noi nei quali sono conservati noël latini e francesi troviamo numerose principesse della casata. La corte di Savoia è stata dunque centro di irradiazione di questo genere, e probabilmente a causa dei legami che all’epoca univano la Francia e il ducato  gli autori sono stati molto attivi anche nella valle della Loira.  Il Borgo Medievale presenta questa nuova iniziativa al suo pubblico grazie all’indispensabile collaborazione di Paola Cifarelli, curatrice della mostra e traduttrice dei testi con Marina Fey, Ettore Galvani, etnomusicologo che ha coordinato l’iniziativa, il Maestro Fausto Fenice, che ha trascritto in chiave moderna le antiche musiche e dirigerà le performance del coro La Piana di Verbania.



 



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