Fratelli


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I ragazzi di Bari negli anni ’90: un graphic novel su una generazione smarrita sulle orme di Andrea Pazienza e Pier Vittorio Tondelli.

Bari, sul finire degli anni Novanta. Due fratelli trentenni, Cosimo e Nerone, hanno sperperato l’eredità del padre. Si ritrovano a vagare per la città cercando di vendere l’unico oggetto di valore rimasto alla famiglia: un quadro del pittore pop Mario Schifano. La loro vicenda si intreccia con quella di due adolescenti, Claudio e Nicola, e della loro iniziazione all’eroina in un sottobosco metropolitano popolato di tossici, spacciatori, alcolisti, punkabestia…
Con due lunghi racconti, divisi da un intermezzo, Alessandro Tota costruisce un graphic novel che diventa un toccante romanzo di formazione e di perdizione. Al centro della storia i rapporti familiari e l’amicizia, l’incapacità di crescere, le relazioni tra i giovani della generazione nata all’inizio del vuoto degli anni Ottanta. È la cronaca di giornate passate a far niente, tra piccoli furti, apatia, incontri grotteschi e brevi esplosioni di vitalità.

Solo Claudio, uno dei protagonisti della storia, con la sua grande passione per la letteratura sembra coltivare una scintilla di speranza e la possibilità di una via di fuga.
Senza moralismi, giudizi o facili spiegazioni psicologiche Tota racconta in modo quasi documentaristico. Sullo sfondo il paesaggio urbano di Bari, il degrado delle periferie e le droghe, molto diffuse anche tra i giovanissimi: è lo stesso teatro di recenti romanzi di successo come Riportando tutto a casa di Nicola Lagioia e Devozione di Antonella Lattanzi. Dal racconto a fumetti emerge il ritratto di una generazione disorientata e bruciata, di una rabbia giovane che non trova sfoghi negli anni post ’77: quelli del vuoto di valori, dell’individualismo esasperato, del culto del successo e della ricchezza facile.
Dopo la favola metropolitana del precedente graphic novel Yeti, Tota cambia decisamente atmosfere e torna a un segno essenziale e underground. Ma continua a raccontare la durezza del presente, disegnando le radici di una generazione smarrita e senza identità. Sempre in bilico tra ironia e tragedia, sulle orme di un maestro del fumetto come Andrea Pazienza.

EB

 

 



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