Borghi d’Umbria. L’antica eleganza di Todi


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C’è un clima di spiritualità schiva e umanesimo, tra Medio Evo e Rinascimento. Ci troviamo nella “città più vivibile al mondo” secondo la definizione che ne diede il professor Richard S. Levine, illustre accademico dell’Università del Kentucky.

Todi, “piccola città solitaria” – ventimila abitanti, 400 metri sul livello del mare – sorge in provincia di Perugia sulla sommità di una collina che domina la valle del Tevere. All’interno delle mura, erette nel 1244 e tuttora integre di ponti e bastioni, si trova il borgo medievale, con gli antichi rioni di Santa Prassede, Santa Maria, Valle Bassa, San Fortunato, Porta Fratta e San Silvestro. Il territorio comunale, per lo più collinare, è tra più estesi dell’Umbria, e comprende tutta una miriade di insediamenti minori. 

Le origini di Todi si perdono nel tempo. La cittadina è stata etrusca, romana, poi libero comune e signoria. Dopo l’anno mille vive la sua più splendida stagione di prosperità culturale e urbanistica, con quei tratti inconfondibili di città preziosa, piccola e ben raccolta, dove abitato e natura si si fondono in rara e coerente armonia.  Di qui quella precisa identità storico- artistica di antica eleganza, che prende vita nelle mille viuzze, piazze e cortili del Borgo.  

La grande e luminosa Piazza del Popolo, viva testimonianza dell’età dei liberi Comuni, è il luogo cittadino più centrale e aperto, tra le più belle e importanti strutture architettoniche dell’Umbria e dell’Italia: uno spazio perfettamente pianeggiante in un contesto urbano continuamente movimentato da ripide salite e discese. Comprende monumenti e palazzi sacri e civili: a cominciare dal Duomo dell’Annunziata (romanico-gotico, XII-XIV secolo), sontuosamente affrescato da Ferraù di Faenza, cui è annesso l’adiacente rinascimentale Palazzo Vescovile. Il lato opposto della piazza è dominato dal Palazzo dei Priori, solido edificio gotico già sede del Podestà, poi dei Priori, poi dei governatori pontifici e oggi della Pretura. Mentre il Palazzo del Capitano (1293) ospita la pinacoteca e un museo civico ricchissimo, tra documenti e cimeli, di storie e leggende del luogo. Adiacente è il grandioso Palazzo del Popolo, romanico-lombardo, il più antico della piazza e sede storica del Comune.   

Tra gli altri monumenti religiosi, di grande spicco il bramantesco Tempio della Consolazione fuori le mura, nonché i portali gotici di S. Fortunato, nella cui cripta brilla il ritratto ad affresco del grande Jacopone de’ Benedetti, più noto nella letteratura e nella liturgia come fra’ Jacopone da Todi, poeta e beato del 1200. Da visitare anche la Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo (1276), ricca di ex voto e affreschi quattrocenteschi, e la Chiesa di San Filippo (1490-1507); oltre alle Chiese di Santo Stefano, Sant’Ilario, Santa Prassede, San Giorgio, Santa Maria in Cammuccia e del Santissimo Crocifisso.

Tra le principali strutture profane vanno segnalate la Rocca (114 metri, il punto più alto del Borgo), il Torrione Rotondo, il Mastio, i Nicchioni Romani del mercato vecchio (forse i resti di un tempio dedicato a Marte), nonché tutto un intrico di condotte, cisterne, cunicoli e pozzi preromani, romani e medievali che si dirama nel sottosuolo in un vasto complesso idrico di oltre cinque chilometri.

Todi è anche sede d’eccellenza di annuali manifestazioni artistiche e culturali. Todi ArteFestival, tra agosto e settembre, è una raffinata rassegna di prosa, lirica, danza, tra musica folk e colta, convegni letterari e arti visive. Rinomato e frequentatissimo il mercatino mensile dell’antiquariato. A luglio non manca il raduno internazionale delle mongolfiere, sempre colorato e festoso.

GLC



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