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Borghi d’Umbria. In mountain bike nel medioevo di Arrone

Borghi d’Umbria. In mountain bike nel medioevo di Arrone
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Terra di santi e guerrieri, castelli e borghi medievali, ricca di arte sacra e itinerari francescani, l’Umbria è regione prevalentemente montuosa e collinare, di un fascino antico e sobrio, intriso di irripetibile spiritualità. Tra abbazie, monasteri benedettini e francescani, chiese romaniche e cattedrali gotiche, tutta la regione trasuda di un clima mistico e assorto, di un silenzio religioso e raccolto.

 

Siamo ad Arrone, che è uno splendido borgo fortificato proteso su uno sperone roccioso, alla sinistra del fiume Nera. La posizione è strategica rispetto alle altre bellezze della regione: a 6 chilometri dalla Cascata delle Marmore e a 26 da Spoleto, lungo la strada che conduce a Norcia e a Cascia: sono i luoghi di San Benedetto e Santa Rita.

 

Il castello di Arrone fu eretto nell’ 800 d.C. dai nobili romani Arroni, spinti sul posto con altre famiglie dalle devastazioni di Saraceni e Ungari. Nell’ Alto Medioevo, del resto, tutte le popolazioni degli insediamenti circostanti tendono a concentrarsi in queste rocche fortificate. Così, attorno al nucleo centrale, si formano nel tempo i principali edifici del borgo, come la chiesa trecentesca di San Giovanni Battista, quella di Santa Maria e l’ex Convento di San Francesco.

Sugli antichi percorsi di commercianti e monaci oggi si pratica il turismo sportivo e ambientale più vario, tra escursioni, scalate e spericolate navigazioni in gommone o canoa lungo le rapide dei torrenti.

Nella Valnerina e nelle circostanti zone collinari si trovano altri borghi medievali e cittadelle, sparsi nel verde e sorti in circostanze analoghe: come Casteldilago, Palombare, Rosciano, Castiglioni, Valledutra, Tripozzo, Vallecupa, Colle S.Angelo e Buonacquisto.

In tutto il Parco Fluviale del Nera l’agricoltura è strettamente biologica, senza sostanze chimiche e in assoluto rispetto dell’ambiente. Olio, tartufo, funghi, miele e frutti di bosco. Vita sana, natura incontaminata. E una cucina generosa di trote, gamberi, pecorino e pampepato. Il 24 giugno, in onore del Patrono S. Giovanni Battista, si celebra la Sagra dell’Acqua Cotta. A Natale non manca il celebre Presepe Vivente che è perfettamente in sintonia con l’ambiente.

GLC

 

redazioneBonVivre

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