Borghi di Liguria. Montemarcello: arte, natura e vento di Toscana


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L’antico borgo di Montemarcello, frazione di Ameglia, domina con spettacolare colpo d’occhio il Golfo di La Spezia, il litorale della Versilia e la Val di Magra, dall’alto del promontorio del Caprione, dove sorge a 266 metri dal mare.
 
Il toponimo deriva da Mons Marcelli, dove il console romano Marco Marcello sconfisse i Liguri nel 155 a.C.. Si arriva al paese muovendo da Bocca di Magra, già residenza patrizia romana alla foce dell’omonimo fiume, lungo un’antica e ripida via militare lastricata in pietra, attraverso boschi verdi e forti aromi vegetali mediterranei – timo e mirto, specialmente – tra cave di marmo e rocce bianche tipiche delle Alpi Apuane, ai confini di Liguria e Toscana.Dove il fiume Magra “parte il Genovese dal Toscano” (Dante).
Varcata la quattrocentesca porta di ingresso, già si scorge a nord la Torre Antica, oggi residenza privata. Il dedalo delle vie interne si dischiude al visitatore tra arcate in pietra, case policrome ben conservate e viottoli perpendicolari ad angolo retto, secondo lo schema classico dell’accampamento romano.  Tutto il nucleo architettonico e abitativo, del resto, mantiene la tradizionale struttura dell’antico borgo fortificato da mura di cui oggi rimangono i ruderi.
La parrocchia di S. Pietro si trova all’estremità occidentale del borgo. Risale a sua volta al Quattrocento, ma venne ampiamente ristrutturata in età barocca. Racchiude importanti opere d’arte in legno e in marmo del XV e XVI secolo, come il bel trittico del 1529 attribuito a Domenico Gar.
Lungo la via del monte sorge l’imponente complesso del Convento medievale dei Carmalitani (già Monastero del Corvo), che oggi si presenta nello stile neogotico del tardo Ottocento. Secondo la tradizione vi avrebbe sostato lo stesso Dante Alighieri,affannato ghibellin fuggiasco in cerca di quiete, che avrebbe lasciato alla cura dei frati il manoscritto dell’Inferno.
Dal 1985 il borgo è circondato dall’ampio parco regionale che, col vicino Orto Botanico, racchiude il meglio dalla flora e della fauna locali autoctone, con un un ampio panorama sulle Alpi Apuane e la val di Magra.
GLC



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