Borghi di Liguria. Nel Medioevo di Ceriana: boschi silenziosi e sagre musicali


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Ceriana si trova in provincia di Imperia, nell’entroterra di Sanremo. E’ un borgo contadino medievale con 1300 abitanti, al centro della Valle Armea e sulla via delle Alpi Mistiche liguri, non lontano dal confine con la Francia. Case arroccate sul monte, circondate da boschi di castagni, pini, uliveti e vigne, disposte stratetegicamente a spirale. Strategica è la stessa posizione che domina la vallata sottostante, a difesa dai ripetuti assalti barbarici, longobardi e saraceni. Successivamente al centro di contese secolari tra Francia, Savoia e Genova, Ceriana conserva l’impianto e l’immagine del classico Medioevo Ligure, tra viottoli stretti, mulattiere, edifici romanici, chiese antiche e palazzi densi di arte e di storia.

Uno scenario di grande fascino architettonico e naturale, in un clima ora festoso ora silenzioso e intimistico, che coniuga vita d’oggi e tradizioni millenarie. Siamo nel “paese canterino” del Moscato, della salsiccia, delle sagre di frittelle e caldarroste. Dove una diffusa attitudine canora si esprime in frequenti e gioiose kermesse laiche o religiose di cori sacri e confraternite. Nelle ricorrenze, dalla Settimana Santa alla festa patronale di San Pietro e Paolo, può levarsi d’incanto il coro del Miserere su un raro spartito medievale, o il suono brillante delle campane può fondersi con quello più fosco e grave dei corni di legno – a Ceriana si trova tra l’altro un castagno di oltre 600 anni, il più vecchio della Liguria.

Ricchissimo il patrimonio artistico racchiuso nelle chiese e negli oratori. Tra le costruzioni più significative, da segnalare la monumentale chiesa settecentesca dell’Assunzione e dei Santi Pietro e Paolo, la chiesa di Sant’Andrea, nonché gli oratori di Santa Caterina, di Santa Marta e della Visitazione.

Vivace l’economia, specialmente incentrata sull’agricoltura, l’enogastronomia, la cultura dei fiori recisi come a Sanremo, e un turismo favorito anche dalla vicinanza alla Francia. C’è un prelibato olio extravergine d’oliva, mentre nei boschi abbondano funghi, castagne e ogni sorta d’aromi ed erbette.

Qui la cucina è a volte più lavorata che nel resto della Liguria, influenzata in questo da quella francese. In tavola trovi ravioli, trofie al pesto, pancotto, schiacciata con cipolle. Come dessert, i canestrelli di Taggia e il latte dolce fritto. I vini sono quelli doc del Ponente Ligure: bianchi come il Majè, il Vermentino o il Pigato e rossi, come l’Ormeasco e il Rossese.

GLC

 

 



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