La grande bellezza: il veleno, il riscatto e la fine di Roma


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La grande bellezza: il veleno, il riscatto e la fine di Roma. Un capolavoro l’ultimo film di Sorrentino.

 

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La grande bellezza può diventare un veleno, perché dà il senso, quando è quella di Roma, che tutto ciò che di grande poteva avvenire e potevo fare è già avvenuto, l’ho già fatto in un lontano passato.

Così è per Jep Gambardella (Toni Servillo in una memorabile interpretazione), attico con vista sul Colosseo, che il suo romanzo, L’apparato umano, l’ha già scritto in gioventù, e al fatidico scoccare dei suoi 65 anni si ritrova invischiato in modo che fino alla fine sembra irreparabile, nella vita carnale, vuota e senza senso, della Roma mondana, dei cui riti è divenuto il paladino e custode di ogni notte.

Jep è rassegnato e sente che la morte, con il suo rien ne va plus,  spia dietro l’angolo la sua vita incompiuta perché senza frutto, né in carne e ossa, dato che da buon libertino non si è sposato né ha avuto figli, né nelle opere, perché appunto non scrive praticamente più, se non articoli occasionali su un giornale diretto da una nana che ha per lui attenzioni materne nel tentativo continuamente rinnovato di tenergli desta la fede nelle sue possibilità residue di riscatto.

Animato da una straordinaria colonna sonora, tutto questo film, che sfiora la perfezione in un tripudio di inquadrature ed immagini che scorrono sullo schermo nella loro superba bellezza, sembra inconcludente perché ha un finale straordinario e salvifico, ma di difficile interpretazione.

Verso la fine infatti Jep trova il coraggio di confidare le proprie inquietudini interiori ad un ancor più perso e ormai fatuo Cardinale (Roberto Herlitzka), che però si rivela infatti del tutto inadeguato ed insensibile alle sue domande, anche se, da ex esorcista, lo vivifica con una benedizione che è pur sempre il preludio della salvezza, perché si svolge in parallelo con l’ingresso in casa sua, per una notte, della “Santa” (Giusi Merli), un personaggio straordinario di 104 anni dietro la cui filigrana emerge vivo ed impressionante il ricordo della Beata Madre Teresa di Calcutta, la quale nella realtà tanto spesso passava per Roma e vi soggiornava.

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Paradossalmente è lei la Valeria Ciangottini di questa ultima versione della Dolce Vita , perché nella notte incantata sull’attico, davanti ad una miriade di cicogne che si sono fermate sul terrazzo davanti a lei, che conosce il nome di ciascuna di loro come quello di ogni essere umano vissuto sulla terra,  gli rivela il proprio segreto che spingerà il protagonista, al seguito delle cicogne che sciamano tutte lasciando Roma senza vita e nella sola attesa del tanto presagito crollo dello stesso Colosseo, che trascinerà con sé, secondo le profezie, tutta Roma e l’universo Mondo,  alla fuga da Roma stessa ed al riscatto al quale fino ad allora lui stesso irrideva – non potendo scrivere il romanzo sul “niente” preconizzato da Flaubert – con il quale comincia la stesura del capolavoro sempre rimandato, a conclusione del film stesso, come per Marcel Proust che alla fine della Ricerca del tempo perduto comincia finalmente ad immortalarsi nel sempre rinviato romanzo da scrivere.E questo nonostante il film parta non da citazioni proustiane, ma da quelle di Céline nel suo Viaggio al termine della notte.

La Santa gli aveva rivelato infatti di nutrirsi di radici perché le radici sono importanti. E le radici per Jep non sono a Roma, ma nel natìo porto del Sud dove conobbe l’amore una volta per tutte.

E dove si ritira a comporre appunto il proprio capolavoro.

Che è appunto, se vogliamo uscir di metafora, La grande bellezza per il grande, e per ora ancora incompreso, Paolo Sorrentino. Il più bel film che io abbia mai visto, che non onora quindi solo quella italiana, ma tutta la cinematografia mondiale.

Giancarlo De Palo

 

Trailer

La grande bellezza

  • Nazione: Italia
  • Genere: Drammatico
  • Anno: 2013
  • Cast: Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Anna Della Rosa, Giovanna Vignola, Roberto Herlitzka, Massimo De Francovich, Giusi Merli, Giorgio Pasotti, Massimo Popolizio, Isabella Ferrari, Franco Graziosi, Sonia Gessner, Luca Marinelli, Dario Cantarelli, Ivan Franek, Anita Kravos, Luciano Virgilio, Vernon Dobtcheff, Serena Grandi, Lillo Petrolo
  • Regia: Paolo Sorrentino
  • Uscita: 21/05/2013
  • Produzione: Indigo Film con Medusa, in associazione con Banca Popolare di Vicenza per l’Italia, Babe Films, Pathé e France 2 Cinéma per la Francia

 

2 Responses to La grande bellezza: il veleno, il riscatto e la fine di Roma

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