Festival Como Città della Musica


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festival comoItalia. Como. Linee e volumi è il titolo della Sesta edizione del Festival Como Città della Musica che si terrà dal  28 giugno al 14 luglio Un Festival importante che, in occasione dei 200 anni del Sociale e della riapertura dell’Arena estiva del Teatro approda in centro città. L’intervento di recupero dell’Arena del Teatro e il restauro della facciata meridionale, voluto dalla Società dei Palchettisti del Teatro Sociale fa parte del Progetto Integrato d’Area (PIA) Ecolarius. Diffondere la Cultura dell’ambiente e del paesaggio tra lago e montagna, con capofila la Provincia di Como e restituisce così un nuovo spazio alla città.

L’Arena – Via Bellini
L’Arena del Teatro Sociale fu utilizzata per spettacoli e cinema all’aperto fino agli anni Sessanta, quando chiuse per diventare un parcheggio.
In vista del bicentenario del Teatro nel 2013, nel 2010 sono iniziati i lavori di restauro e recupero dell’area, della facciata sud e del retropalco. Dietro il palcoscenico infatti, dietro l’area adibita a passaggio e magazzino, c’era la “torre scenica”, realizzata negli Anni 30 dall’Ing. Carlo Poncia, per ospitare gli spettacoli all’aperto dello spazio Arena (capace di contenere fino a 4000 posti), e divenuta, a seguito di disuso ed incuria, un rudere.
Con l’abbattimento della torre, oggi possiamo ammirare in tutto il suo recuperato originario splendore la facciata posteriore, progettata e realizzata dall’Architetto Luigi Canonica, a cui è stata dedicata la Sala Canonica.

Teatro Sociale di Como
 – Piazza Verdi
Il Teatro Sociale è nato nell’anno in cui sono nati Giuseppe Verdi e Richard Wagner (1813). Nel 1811 cominciarono i lavori di costruzione del teatro ed il progetto fu affidato all’architetto Giuseppe Cusi che collaborò con l’architetto Canonica alla costruzione del Teatro Carcano. La sera del 28 agosto 1813 si alzò per la prima volta il sipario del Teatro Sociale di Como: in scena Adriano in Siria di Antonio Fonseca Portugal e I Pretendenti delusi di Giuseppe Mosca. Negli anni successivi furono numerosi gli interventi di restauro e di ammodernamento (elettricità, gas), nonché di ampliamento con l’aggiunta di 38 palchi e la costruzione del quinto ordine. L’attuale dipinto della volta del soffitto, che rappresenta le muse che scendono dall’Olimpo ad incoronare gli artisti, è opera di Eleuterio Pagliano su progetto di Gaetano Spelluzzi, eseguito durante i restauri del 1855. La sala ha attualmente la forma di cassa di violoncello e le murate hanno una struttura in legno con 5 ordini di posti di cui: 3 ordini per i 72 palchi di proprietà privata, oltre al palco reale, e 2 ordini per le gallerie (IV e V ordine). Con un accordo di programma sottoscritto nel 2005 da Società dei Palchettisti, As.Li.Co., Regione Lombardia, Comune e Provincia di Como, il Teatro è stato nuovamente sottoposto a accurati lavori di restauro, che hanno interessato gli stucchi, la volta, il palcoscenico e, di recente, la sostituzione completa delle poltrone della platea.

Villa Olmo
La villa, di stile neoclassico, fu commissionata dal marchese Innocenzo Odescalchi ed edificata su una proprietà del XVII secolo denominata ‘dell’olmo’ per la presenza di un albero secolare, oggi non più esistente. I lavori iniziarono nel 1782 sotto le direttive dell’architetto Innocenzo Ragazzoni ma, successivamente, gli Odescalchi si rivolsero al più celebre Simone Cantoni, che riuscì ad ultimare l’edificio nel 1789, mentre i corpi laterali (più tardi abbattuti), furono aggiunti nel 1796. L’anno successivo, la villa fu inaugurata da Napoleone che vi giunse con la moglie Giuseppina e la sorella Elisa, mentre nel 1809 vi soggiornò anche Ugo Foscolo. Alla morte di Innocenzo Odescalchi nel 1824, la villa passò alla famiglia Raimondi, poi ai loro eredi i Visconti di Modrone. Nel 1925 la villa fu acquistata dal Comune di Como che la inaugurò nel 1927 con la grande Esposizione Voltiana. Da allora è il centro delle attività culturali comasche, dove sono organizzati concerti, spettacoli teatrali, congressi, dibattiti e mostre. Dal 1982 è inoltre la sede del Centro di Cultura scientifica Alessandro Volta.

Villa Grumello – Via Cernobbio, 11
La Villa del Grumello, in origine denominata ‘Castellazzo’, si affaccia con il suo parco sul primo bacino del lago di Como, sulla via per Cernobbio. Incorniciata da piante secolari, incanta per le sue delicate atmosfere e per l’armonia dell’insieme. Risalente al XV secolo, fu prima di proprietà della famiglia Odescalchi, poi dei Giovio (1775) ed infine della famiglia Celesta (1846). Nel 1791 le facciate furono restaurate da Simone Cantoni. Nelle sue stanze affrescate sono stati ospitati illustri personaggi, tra cui Giordani, Monti, Volta e Foscolo (la cui presenza è ricordata, nel giardino, da un suo busto). Nel 1954 la proprietà è passata all’Ospedale S. Anna di Como, per volere della contessa Giulia Celesia Cays. La Villa del Grumello, ristrutturata dall’Associazione omonima – costituita dall’Azienda Ospedaliera S. Anna, dalla Camera di Commercio di Como e dall’Associazione Univercomo – è ritornata all’antico splendore e si presta oggi quale prestigiosa sede per convegni, corsi e meeting aziendali, oltre che per servizi fotografici e pubblicitari, per sfilate di moda ed eventi d’arte.

Torre Baradello – Via Castel Baradello, 22
Svettante sul culmine del colle Baradello è ben visibile sia dalla città, sia da quanti vi giungono provenienti dall’alta pianura lombarda. Salendo nella torre fino alla piattaforma sommitale si gode un impareggiabile panorama sul lago e la città, la Brianza e la pianura Padana fino a Milano. Il torrione fu inserito solo in un secondo tempo in un preesistente recinto fortificato che ancora lo cinge. Nello stile si ravvisa un tipico torrione romanico, pur se l’edificio attuale comprende nell’alzato parti di epoche diverse. La torre romanica medievale detta ‘del Barbarossa’ si identifica con la porzione più bassa del torrione e ha fondazioni poggianti sulla viva roccia; risulta posteriore alla cerchia muraria che la racchiude. Dopo le vicende del Libero Comune, dal 1294, su Como si estese l’influenza della Signoria milanese dei Visconti, che provvidero ad affermare con simboli visibili la propria supremazia e ad adeguare le strutture militari dei presidi periferici del Granducato di Milano alle nuove esigenze di difesa. Fra il 1426 e il 1436 furono quindi eseguite riparazioni e modifiche del complesso fortificato del Baradello, oltre alla sopraelevazione della cinta muraria di 2 metri e della torre di circa 8 metri, dotando entrambe di finiture merlate realizzate con merli Ghibellini. La torre raggiunse così 28 metri di altezza con l’imponenza e panoramicità che ancora oggi gode.

Chiostro S. Abbondio – Via Regina Teodolinda, 35
Il complesso storico di S. Abbondio è uno dei migliori esempi dell’architettura romanico-lombarda della zona. L’intero complesso è composto dalla basilica, dai fabbricati in fregio all’antica via Regina con l’antica ex-chiesa dedicata ai Ss. Cosma e Damiano e dal Chiostro. Risultato della sovrapposizione di successivi interventi, attuati fin dal V secolo d.C., è una delle testimonianze artistiche più ricche di storia e di memoria per la città. Dopo otto anni di lavori di restauro, la riapertura del Chiostro è stata inaugurata nell’aprile 2007 con un concerto dell’Orchestra 1813. Ospita attualmente sede della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria.

Aero Club Como – Viale Masia, 44 (zona Stadio)
Gli idrovolanti solcano i cieli comaschi da 100 anno e la nostra scuola di volo è la più antica del mondo. La bellezza del Lago di Como e delle sue montagne rende il volo a Como un’esperienza unica e indimenticabile.
I piloti abilitati possono noleggiare i nostri idrovolanti per voli nella regione dei laghi prealpini o per più lunghe escursioni in Europa e nel Mediterraneo.
Possediamo 10 idrovolanti; 4 di essi sono anfibi.
Nel 2013 l’aviazione idro a Como compie cento anni, ricorrenza che l’Aero Club Como celebrerà con varie iniziative.

Giardino del Tempio Voltiano – Viale G. Marconi (zona giardini a lago)
Il Tempio fu eretto in riva al Lago di Como nel 1927 in occasione delle celebrazioni del centenario della morte di Alessandro Volta, ma inaugurato nel luglio 1928, con lo scopo di custodire gli originali e le ricostruzioni degli strumenti scientifici dello scienziato, che l’incendio del 1899 aveva distrutto proprio durante la grande Esposizione Voltiana allestita a Como. Ideatore, promotore e finanziatore della costruzione fu l’imprenditore Francesco Somaini che ne pretese un aspetto monumentale per dare nuovo lustro alla città. Come progettista fu prescelto l’architetto Federico Frigerio (1873-1959), che realizzò l’opera in stile neoclassico richiamandosi esplicitamente al Pantheon: la forma di un tempio neoclassico a pianta quadrilatera, preceduto da un ampio pronao corinzio con le statue della Fede e della Scienza e all’interno una vasta sala circolare sormontata da un alta cupola.

Giardino Villa Ala Ponzone – Via Borgovico, 188
La villa fu costruita nel 1831 per il barone Alessandro Neftzer e la moglie Maria Ala Ponzone su progetto di Biagio Magistretti, allora professore al Liceo di Como. Il progetto prevedeva un impianto a U, con corte aperta non verso il lago, da cui la villa in realtà dista, ma verso il Borgo Vico, uno dei nuclei residenziali di pregio della Como antica, su cui a partire dal Rinascimento e fino all’Ottocento vennero edificate signorili dimore
Tra il 1887 e il 1888, sotto la proprietà di Filippo Ala Ponzone, furono eseguiti lavori di ampliamento e sopraelevazione delle ali laterali. Nel 1892 l’edificio divenne sede dell’Istituto Provinciale delle Sordomute. Nel 1932, per adeguarlo alle esigenze della nuova funzione, fu ristrutturato su progetto dell’ingegner Antonio Giussani.
Nel 1943 fu adibito a sede dell’Archivio di Stato di Como ma in seguito al trasferimento dello stesso, rimase inutilizzato. A lungo abbandonata è attualmente di proprietà privata



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