L’era del bifolco


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chicOggi tutti vogliono essere in pole position, vogliono emergere, vogliono essere “un’immagine da copertina”.  Ma analizziamo il fenomeno. Le griiffe hanno reso la popolazione omogenea, distinguendola in fasce, in target basso, medio basso, medio alto, alto. Categorie massificate che giustificano ogni obbrobrio compiuto in nome dell’originalità. Una ricercatezza che il più delle volte cade nella volgarità, nel brutto, nello squallido, nello scomodo, fino a togliere il piacere di guardare ciò che potenzialmente avrebbe potuto essere interessante. Al di là del materiale, ciò che fa impressione è la decadenza delle buone maniere, forse cancellate da una interpretazione sbagliata di progresso e uguaglianza. Oggi è quasi normale che un uomo ti sbatta la porta sul muso, o che avvii l’auto mentre stai salendo perché lui ha fretta, oppure che persone mai viste prima, e questo succede anche in ambito lavorativo, ti diano del tu.  Il dare del lei è una formula di cortesia. Il fatto di non conoscere una persona e prendersi la libertà di passare al tu, è in sostanza una volgare strategia per sottolineare un medesimo ipotetico livello, di status economico o culturale o sociale. In realtà chi non soffre di complesso di inferiorità non ha bisogno di strategie di questo tipo, e usa il lei tranquillamente, rispettosamente, verso gli sconosciuti in generale o verso chi è più “grande”, o verso chi occupa un ruolo superiore. Spesso il dare del lei diventa persino un segno di stima e si ha il vantaggio che difficilmente si superino dei paletti indispensabili che assicurano i buoni rapporti.  Questa mania di dare del tu, molto probabilmente è partita dal fatto che nella lingua inglese non c’è distinzione tra il tu ed il lei, per lo meno nell’immaginario collettivo,  ma molti non sanno che l’uso del lei è invece sostituito dall’appellativo sir, ad esempio.

La forma aiuta a mantenere degli equilibri indispensabili all’interno di una società. Purtroppo negli ultimi anni,  si sono rotti gli argini che hanno  permesso al fiume di ignoranza di travolgere tutto ciò che era delicato, discreto, affascinante, lasciando spazio solo ad arroganza e supponenza, ingredienti che abbattono ogni principio del bel vivere.

In questo preciso momento storico, tutto è decadente, grigio, povero, privo di bellezza e di fascino. Così la fascia più alta della popolazione,  corre alla ricerca di tutto ciò che invece esprime unicità nel senso più positivo, come per ridare vita agli splendori di un tempo nemmeno poi troppo lontano.   Chic è la parola davvero trendy nelle sfere sociali più alte che con non curanza bypassa le attricette e i personaggi senza arte che fino ad oggi hanno prescritto e condizionato il look di chi vuole essere “cool”

Elenoire Rousseau



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