Una storia di mare – una storia d’amore



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GabbianiS’incontrarono perché forse era scritto, lui era un guerriero, vincitore di tante battaglie, sfrontato, violento, non rispettava nessuno; lei molto più giovane, molto dolce, carina, timida, appena entrata nella maturità.
Pur vivendo in un’area molto ricca, ogni pasto si trasformava in una battaglia, dove i perdenti venivano allontanati e spesso feriti e i deboli aspettavano che i forti si fossero saziati per mendicare i resti del pasto.
Il nostro eroe, che era una specie di capo spirituale del suo gruppo, un giorno, spinto dall’ingordigia, si avventurò a pescare il cibo nell’area ad un’altra comunità, ma venne scoperto, attaccato e ferito gravemente, tanto che perse una gamba; riuscì faticosamente a tornare nel suo territorio, dove sperava di trovare assistenza, ma purtroppo i suoi compagni, memori delle sue prepotenze, lo scacciarono e lo isolarono con cattiveria, volevano che morisse d’inedia.
Lei non covava rancore contro di lui, la sua mamma l’aveva addestrata bene e sapeva stare al suo posto, si avvicinava al cibo solo quando i guerrieri si erano allontanati; ma al contrario di molti, lei non aveva paura del vecchio guerriero che addirittura una volta l’aveva difesa dalla prepotenza di un giovane.
Vedendolo ferito in un angolo, sofferente e sanguinante, il suo istinto materno la spinse a portargli del cibo e a difenderlo da qualche attacco sporadico di vigliacchi che volevano approfittarsi della situazione per poi pavoneggiarsi con la speranza di occupare il posto di comando.
In un primo momento lui si spaventò della sua vicinanza, era pronto a reagire, ma lei agì in modo intelligente e gli fece capire che non voleva fargli del male, anzi…..
Ogni giorno lei gli portava del cibo e lui, molto forte, si rimetteva velocemente; lei gli si accucciava vicino e molto timidamente accennò a delle coccole: metteva la testa vicino alla sua e lo imboccava. Lui iniziò a perdere l’arroganza e accettò questi approcci delicati, era sempre un poco debole e gli facevano piacere.
Passava il tempo e lui si rinforzava sempre più, ormai lei si era trasferita a vivere con lui, isolati dal gruppo; lui volle provare ad alzarsi, a camminare, ma con una gamba sola era difficile; lei, intelligente, gli si accostò al fianco e lo sostenne, permettendogli di saltellare su una gamba sola.
Finalmente decisero di mettere su famiglia, si allontanarono dal rifugio e trovarono un bell’attico, con vista mare. Sono passati ormai due anni e si vedono sempre in volo insieme, mentre allacciano danze d’amore, si, perché sono due gabbiani reali nel mare di Carloforte.

Passarono pochi anni e i due continuavano a librarsi in cielo davanti a casa mia. Un giorno, oggi 2 Febbraio 2014, mi ha chiamato il caro amico Mario Granara, dicendomi che un gabbiano zoppo era sul prato di casa sua con l’unica zampa rotta, mi inviò la fotografia e mi chiese il numero di telefono dell’OASI LIPU DI Carloforte, molto attiva. Ci mettemmo a cercare anche il numero della Guardia Forestale: sulla costa di Sardegna c’è un Ospedale Veterinario, non molto distante.
Per fortuna l’ottimo Lucio Durante della LIPU, è arrivato attrezzato con la borsa di Pronto Intervento per gli uccelli. Purtroppo l’unica gamba era legata a un nervo, bisognava operare. Con l’assistenza di Mario che faceva l’infermiere e che si è preso una dolorosa beccata su un dito, hanno eseguito l’operazione. Dopo aver disinfettato, hanno posato il gabbiano sul tetto di un capanno degli attrezzi.
Dopo un attimo il maestoso uccello ha allargato le ali e si è levato in volo, compiendo un paio di giri di prova intorno al giardino, poi si è abbassato quasi a sfiorare gli amici, forse per ringraziarli e ha preso quota dirigendosi verso il mare.
Dal tetto di una casa vicina, un gabbiano prese il volo e gli si affiancò…..

Sandro Emanuelli



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