IL SESSO? TROPPO Sopravvalutato


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sesso1Ho come l’impressione che il sesso sia una di quelle cose che più se ne parla e meno si fa. Ma soprattutto negli ultimi anni mi sono resa conto che sia un elemento sopravvalutato, diventato com’è una unità di misura: della seduttività di un individuo, della salute di una coppia .

In sintesi la salute delle coppie si misura sull’unico parametro della frequenza dei rapporti sessuali per settimana o della loro durata (sesso tantrico batte ‘sveltina’), e i giornali sono lì a misurare non solo le misure di lui ma anche i minuti che si sa, in quei momenti uno mica sta lì con l’orologio in mano. Quindi una volta alla settimana è pochino e il tuo rapporto non funziona così bene, anzi quasi ha un piede nella fossa. Mentre nel frattempo si fa e si parla di un po’ di tutto, dal bondage al sadomaso, dallo scambio di coppia a quella pratica in cui dieci uomini lo fanno con una donna sola (contenta lei….)

Insomma sesso e volentieri, la misura di tutta e invece solo tanta ginnastica vuota. Il sesso sempre più staccato dal sentimento con il rischio che i due elementi non si incontrino mai e alla fine diventino in antitesi e, forse, incompatibili. L’amore, sempre più raro e puro diventa sterile nei matrimoni bianchi dove le coppie scelgono di eliminare la complicazione della sessualità, diventata così banale e inflazionata, mentre al di fuori della coppia (o parallelamente ad essa) tutto diventa possibile, ogni posizione, ogni scambio, ogni emozione. Eccola la parola, l’emozione, quanto mai immediata e fugace. L’emozione è quella che ci chiedono gli uomini sposati per convincerci ad una notte indimenticabile ma per carità nessuna promessa. Un sesso che non ha nulla di affettuoso, che non prevede attaccamento e che quindi perde la sua più alta funzione evolutiva, il legame appunto. Quanta ossitocina sprecata! Un ormone prezioso, utile a tenere insieme un uomo ed una donna buttato letteralmente alle ortiche. Niente più che un lubrificante.

E mentre il sesso ‘libero’ e liberato sembra sempre più facile e accessibile, quello di coppia, guarda un po’, è sempre più agonizzante. Le coppie sono stanche, annoiate, in crisi e il desiderio si riaccende solo quando c’è un terzo all’orizzonte. Cosa ci è successo? Oppure è sempre stato così? La spiegazione sarebbe molto lunga e complessa, ma credo che in parte sia dovuta proprio a questa facilità di accesso a tutto. Quando tutto è disponibile nulla è più importante. E in questo supermercato umano abbiamo perso progressivamente un importante elemento di rapporto con l’altro, l’INTIMITA’, ossia la capacità di consegnarsi all’altro nella propria interezza, con pregi e difetti e soprattutto con le fragilità. Di darsi in maniera sincera, con le proprie paure, di essere davvero se stessi senza avere sempre il terrore che l’altro ti possa ferire e comunque accettarne il rischio. L’intimità, quella cosa che ti spinge a lasciare l’immagine pubblica fuori della porta quando entri nella casa in cui abiti con il tuo partner. Quell’elemento che ti permette di non avere l’obbligo di essere performante anche tra le lenzuola e si alimenta di sincerità. La grande occasione perduta, il vero elemento che permette un legame intenso e duraturo. Quella cosa in cui l’aspetto genitale si mette al servizio del mentale e non viceversa e il cui il piacere ti esplode nella testa e nel cuore e non solo sotto la linea della vita. Quindi a San Valentino, parlate, guardatevi negli occhi, toccatevi le mani, sfioratevi in una carezza, recuperate un dialogo intimo che cementa molto più di un sesso frettoloso e obbligato.

JRM

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