Positano. Una storia di mare, l’effervescenza dell’estate


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Ogni leggenda ha qualche cosa di vero si dice. Una storia che parte dal mare si trasforma tra le località più amate al mondo, dove le mille sfumature dell’infinito fanno da sfondo a un multicolor di casette miracolosamente incastonate nella roccia di quel versante della montagna. Pare una fiaba. Stiamo parlando di Positano, quella meraviglia che ha fatto sognare intere generazioni e ha ospitato e ispirato uomini illustri di ogni angolo del pianeta.

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La leggenda narra che all’incirca nel XII secolo d.C., un veliero che trasportava un quadro bizantino della Madonna Nera, stesse solcando le acque del Mar Tirreno, quando improvvisamente la bonaccia lo costrinse a fermarsi davanti a un paesino, senza possibilità di riprendere il mare. “Posa posa”, una voce scosse i marinai, la voce sembrava provenire proprio dal quel quadro della Vergine, così i marinai ascoltarono l’invito, si avvicinarono alla riva e insieme agli abitanti di questo territorio portarono il quadro della Madonna nella Chiesa di S. Vito, Santo Protettore di Positano, che purtroppo non esiste più dal ‘600. chiesaIl mattino successivo il quadro era sparito e fu ritrovato vicino al mare, su di un albero di “mortella” e proprio in quel punto nacque  la chiesa dedicata a Maria Assunta, oggi considerata un capolavoro straordinario. Da allora quel territorio fu chiamato Positano.  E’ solo una leggenda naturalmente, visitando questo avamposto della costiera amalfitana però si potrebbe considerare che i miracoli esistono.

La storia di Positano, come le sue strade, è tutto un saliscendi di alterne fortune.  Dapprima le incursioni dei saraceni, poi i saccheggi dei Pisani, un maremoto nel 1343 la distrusse e dal 1400 subì continue devastazioni da parte dei pirati ottomani. Nel 700 iniziò un periodo tanto florido da farle assaporare quello splendore che perse subito dopo l’unificazione d’Italia,  dove l’avvento di nuove rotte commerciali, la portarono di nuovo verso il declino tanto da diventare un poverissimo borgo di pescatori e di migranti.  Come uno yo-yo ritornò a risorgere solo dopo la costruzione della Statale 163 che consentì i collegamenti con Sorrento e Napoli,  così Positano fu scoperta dai primi turisti, un’élite vacanziera fatta di intellettuali, artisti, e personaggi celebri che dall’inizio del ‘900 scelsero questo angolo di Costiera Amalfitana come esclusivo luogo di villeggiatura. “Prigionieri volontari in uno scenario mitologico” così raccontavano da Escher a Steinbeck, da Picasso a Klee, da Zeffirelli a Liz Taylor che  lo ritenevano un luogo seducente come le sirene sugli scogli de Li Galli, ossia i tre isolotti chiamati anche “le Sirenuse” per le leggende che li vedevano come rifugio delle sirene incantatrici. Sicuramente emanano una magia particolare, dal momento che furono scelti come buen retiro da artisti come il coreografo Leonide Massine e il grande ballerino Rudolf Nureyev, che nella villa sull’isola più grande trascorse gli ultimi anni della sua vita.

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Sotto la cima di Montepertuso che sorge  tra Positano e il cielo, si trova il minuscolo borgo di Nocelle, una frazione che fino a pochi anni fa era raggiungibile solo attraverso un sentiero che si inerpicava sul fianco della montagna o una scalinata di 1500 gradini che parte dalla spiaggia di Arienzo. Nocelle è il punto d’arrivo del Sentiero degli Dei, dove si può godere uno dei più spettacolari panorami della Costiera, con la vista che si allunga fino a Capri con i suoi Faraglioni. E poi le spiagge bellissime da cui si possono osservare ville e giardini di quei pochi fortunati che possono vivere immersi nell’infinito.

 

MARIA LAMPO Ma la storia di questo paradiso è fatta anche  dall’intraprendenza dei cittadini che nel dopoguerra hanno saputo cavalcare l’onda di quella creatività che ha reso celebre Positano per i suoi manufatti.

Un nome entrato nella storia della moda di Positano è indubbiamente “Maria Lampo”. I coniugi Alfonso e Maria  aprirono un negozietto dopo la seconda guerra mondiale, quando il paese era ancora un borgo di marinai e sulle spiagge i pescatori sistemavano le loro barche e le loro reti.  Il dopoguerra offriva ben poche rosee prospettive, fino a quel momento il turismo in costiera era elitario e invernale, arrivavano musicisti, pittori e nobili dal Nord Europa, attirati dal clima mite e salubre ma proprio negli anni successivi alla seconda guerra, Positano viene scoperta da  intellettuali, personaggi del jet set e figli dei fiori. Così ben presto divenne una meta della “dolce vita”. L’inventiva e lo stato di bisogno di Maria e Alfonso  li portò ad esporre un cartello davanti al loro negozio “si eseguono pantaloni su misura in due ore”. Un giorno arrivò uno straniero e volle provare se effettivamente erano in grado di confezionare un paio di pantaloni in due ore. Maria lo invitò a prendere le misure e poi gli disse “ vada a fare un bagno, al suo ritorno i pantaloni li troverà pronti”. Il cliente ritornò dopo due ore e trovò i pantaloni pronti, li misurò e disse “Maria sei un lampo”. Da allora il negozio si chiamò Maria Lampo. Tra i suoi clienti più blasonati troviamo nientemeno che Dustin Hoffmann, Massimo D’Apporto, Mara Venier, Gerry Scotti e Renzo Arbore.

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Oggi come allora chi arriva a Positano viene sedotto dai suoi colori e dall’aria vacanziera, questo è un invito inderogabile a cambiare il look e così si cerca qualche cosa di più fresco e informale.  Tra il ’50 e il ’60 le sarte positanesi si rifecero alla tradizione locale delle “pezze” ovvero a dei canovacci in canapa e cotone tinti in casa con colori brillanti. Partendo da questi tessuti iniziarono a confezionare abiti ampi e scollati, gonne rifinite da strisce di merletto, camicie da portare come copricostume e anche i primi bikini, spesso realizzati all’uncinetto o con piccoli pezzi di stoffa arricchiti da applicazioni e perline. Da qui nasce l’intramontabile Moda Positano, uno stile più che una moda.

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Lo stile Positano coinvolge anche le calzature. Lo scrittore John Stainbeck scrisse in un articolo per la rivista Harper’s Bazaar, che non lasciava dubbi “A Positano non si va semplicemente da un posto all’altro: o ci si arrampica su o si frana giù”  Secondo la peculiarità del luogo, alcuni artigiani negli anni del dopoguerra,  proposero sandali bassi in cuoio fatti a mano con i modelli “a ragno” o “fratino”. Quando personaggi come Jackie Onassis e Brigitte Bardot iniziarono a sfoggiarli durante le loro vacanze italiane e il successo fu immediato, più che una moda divenne uno stile, ancora oggi ambitissimo.  12935360_1001442243277573_1047194413_nCe lo racconta Carmine Todisco, erede prezioso di un’artigianalità ormai perduta altrove, fedele ai principi del padre che diede vita, di fatto,  alla bottega l’Antica Positano nel 1943, a un passo dal mare. Carmine è lo stilista delle sue creazioni ed il braccio con cui confeziona sandali meravigliosi. Fanno bella mostra soprattutto infradito, sandali gioiello, sandali semplicemente di cuoio ma se per caso il numero adatto al Vostro piede è esaurito, lo realizza al momento. Una vera chicca.  Carmine è un uomo cordiale, simpatico e gentiluomo, ha quel volto umano che è sempre più difficile incontrare. Gli chiediamo se la tecnologia ha cambiato il modo di produrre queste meravigliose calzature ma lui ci rassicura “ la colla non fa per me, usiamo le semenzelle, cuoio, cristalli e pietre dure, le cuciture tassativamente fatte a mano”. La bottega di Carmine passò alla storia quando Jackie Kennedy si innamorò del sandalo infradito con il triangolino che ancora oggi confeziona con lo stesso amore e la medesima passione.

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Insomma la Moda Positano continua dopo quasi 70 anni dalla sua incancellabile notorietà,  a interessare anche il mondo più effimero, vip di ogni angolo del pianeta. Certo che molte cose sono cambiate rispetto agli anni Sessanta, quando a Positano c’erano oltre 160 licenze per produrre, oggi quelli che realmente hanno una sartoria locale alle spalle sono appena una decina. E così troviamo Lella Bertinotti, Russo Spena e Berlucchi,  clienti fissi di Giulio shop che si trova in via Pasitea, verso il mare. Poco più avanti c’è lo storico Pepito’s, un personaggio davvero incredibile, ora purtroppo passato a miglior vita ma la sua arte continua a vivere nel cuore di Positano. Nel negozio di Pepito’s fanno bella mostra le foto con dedica di Liz Taylor, Emanuele Filiberto di Savoia con moglie e figlie, la regina del Belgio Paola di Liegi, Charles Bronson e altre celebrità. Alessandro Cecchi Paone addirittura si vestì per la partecipazione all’Isola dei Famosi. In piazza dei Mulini ha conquistato il cuore dei vip l’Antica Sartoria di Giacomo Cinque che ha tra i suoi clienti Ivana Trump, Michelle Hunziker e Fiona Swarovski.

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