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Il barman acrobatico, sempre più gettonato

Il barman acrobatico, sempre più gettonato
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barmanIl bancone del bar trasformato in un palcoscenico dietro cui vi è un protagonista assoluto, una nuova figura di barman che sa trasformare il proprio lavoro in vere e proprie performance acrobatiche. E’ il flair bartender, professionista che prepara i suoi fantastici cocktail con un gioco di sapienti espettacolari movimenti di bottiglie, bicchieri e shaker, che divertono e lasciano i clienti letteralmente a bocca aperta.

Oggi in Italia un bravo barman acrobatico può arrivare a guadagnare da 200 a 400 euro a serata, con una retribuzione che può oscillare fra 2.000 e 4.000 euro mensili. Ma già a Londra un bartender che lavora a tempo pieno può guadagnare, al suo primo impiego, tra le 15mila e le 21mila sterline annuali.

Lanciato nel mondo anglosassone (come dimenticare il Tom Cruise di ‘Cocktail’?), il flair bartending (flair sta per fiuto, attitudine, inventiva) si è ormai affermato con forza nel panorama lavorativo italiano, diventando una delle figure di barista professionista più ricercate e meglio pagate. In Italia sono attivi ben 149.885 bar, che generano un fatturato complessivo di 18 miliardi di euro e occupano, tra dipendenti e indipendenti oltre 360mila persone, secondo i dati Fipe-Confcommercio sul 2014. E, in questo mondo variegato e molto dinamico, le figure più contese dal mercato sono quelle maggiormente professionalizzate e specializzate, le cui competenze sono alla base dello sviluppo dei nuovi modelli di business che hanno saputo reagire meglio alla crisi.

Così i migliori professionisti a livello mondiale di questo affascinante mestiere, a metà fra tecnica e arte, saranno a Roma il 9 maggio per contendersi la vittoria nella “Meeting Place World Flair Competition”, la più importante competizione italiana del settore, giunta quest’anno alla seconda edizione. La precedente edizione è stata vinta da Luca Valentin, classe 1986 proveniente dalla Romania.

Quest’anno la competizione si prevede la partecipazione di 50 concorrenti provenienti da 10 paesi, oltre che dall’Italia: Usa, Germania, Spagna, Bielorussia, Polonia, Lettonia, Ungheria, Russia, Grecia, Romania. Ma non ci saranno soltanto i big (categoria Pro) a gareggiare: la competizione è aperta anche ai cosiddetti “Semi-pro”, flair bartender di minor esperienza, ma non meno spettacolari nella loro performance.

E dietro la ricerca di flair bartender vi è l’affermarsi degli evening bar, modelli di bar che privilegiano la convivialità, l’intrattenimento, la qualità, tendendo ad affermarsi come locali di tendenza. Per restare in Europa, Olanda e Germania hanno sempre una grande richiesta, mentre dall’altra sponda dell’oceano tra le mete più ambite ci sono Miami, San Francisco e New York, in cui la figura del flair bartender è un vero e proprio cult.

Grazie a iniziative come il ‘Meeting Place World Flair Competition’ di Roma, anche il nostro paese si avvia a diventare una delle piazze più importanti per queste professionalità, in grado di deliziare i palati e gli umori dei clienti. L’organizzazione è curata dalla Meeting Place Academy, che vanta tra i propri trainer Giorgio Chiarello e Dario Di Carlantonio, due tra i migliori flair bartender mondiali. Giorgio Chiarello, classe 1987, è trainer ed esaminatore World Flair Association (WFA), vincitore di numerose gare europee e recentemente primo posto al “Loolapaloosa World Flair Championship 2016”.

redazioneBonVivre

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