Il vero mistero


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misterodi Stefano Giorgi –  Quante volte nella vita ci troviamo impotenti spettatori di avvenimenti davanti ai quali ci sentiamo, soli, inadeguati e ci chiediamo perché, cercando una risposta che non troviamo. Fatti del nostro microcosmo che ci riguardano direttamente o meno e fatti di interesse generali della società che ci influenzano emotivamente, che ci coinvolgono..

Molti avvenimenti di questi ultimi mesi, mi stanno parlando, offrendomi risposte alle mie angosciose e scontate domande: perché succede questo e quest’altro, perché proprio quella persona così buona e brava si ammala o muore, e tanti malvagi la fanno franca. Perché tanta sofferenza, tanta ingiustizia, tanto orrore: Perché non si vive in pace ma c’è la guerra, l’odio, la discriminazione, la violenza, l’ingiustizia che dilaga in ogni angolo del pianeta. Poveri e ricchi divisi da tutto, tranne che nel dolore.

Al dire il vero, la natura, il creato, l’intelligenza cosmica, la luce, ci parlano sempre, ma siamo noi che normalmente non abbiamo occhi e orecchie sviluppate il modo tale per captare, decodificare le risposte che ci arrivano di continuo. Ho potuto verificare su di me in questo tempo come questa sinergia con la natura, se la cerchiamo, viene in nostro aiuto, ci protegge e ci guida nella giusta direzione e maniera ma non sempre la riconosco e sono in grado di seguirla.

Il nostro primo impulso è catalogare un fatto e una circostanza che ci coinvolge negativamente, come qualcosa di ingiusto, che non sarebbe dovuto accadere proprio a noi, ai nostri amici, alle persone buone e innocenti. Tutto questo è normale. Partendo dalla mia esperienza, ho dentro di me la certezza che la vita, la creazione, Dio, se volete dargli un nome, mi ascolta e mi aiuta e si fa carico di tanti momenti del mio quotidiano. Certo invecchio, sono affetto da alcune malattie come lo sono molti dei miei amici. Molte persone della mia età che conoscevo hanno già perso la vita in diverse circostante e la maggior parte non erano persone peggio di me; hanno lasciato mariti e figli, lavoro impegni sociali e non ci sono più su questa terra.

Perché, perché tutto questo, questa apparente diseguaglianza che i nostri sensi avvertono che avvertiamo forse venire da una regia ingiusta di chi ha creato il mondo, ammesso che esista, o da un caos causale che non lascia spazio alla speranza di un mondo migliore, Tanto vale accorciare la nostra vita se è senza prospettive e speranza, e che la razza umana si estingua il prima possibile come accaduto ai dinosauri e togliamo il disturbo che abbiamo causato agli altri esseri viventi con la nostra dissennatezza e malvagità.

Se iniziamo a lasciare il mondo dei miliardi di morti viventi che non si pongono neppure certe domande, è facile che i primi passi verso la consapevolezza ci spingano verso queste conclusioni. Molti, che nel frattempo si avvicinano al mondo delle religioni alla ricerca di risposte; si scontrano fatalmente con comportamenti da parte di chi le rappresenta che non li soddisfano e che anzi vanno troppe volte in una direzione contraria alle loro aspettative legittime. Ci si scontra con leggi, obbligazioni e dogmi che allontanano dal problema chi cerca risposte, lasciando la persona un una condizione di angoscia e sfiducia ancor peggiore. Molti di loro finiscono per comportarsi da atei religiosi, persone che negano Dio a causa del comportamento di chi lo dovrebbe rappresentare sulla terra, credendo che quei signori siano davvero i suoi rappresentanti certi e puri .

La fase che sto attraversando del mio cammino, mi dice che il problema con è l’apparente ingiustizia che sembra  imperare nel mondo o che Dio- che io son certo esiste- delle volte c’è e altre volte non c’è, risponde quando e a chi gli pare. Non è Dio che è ingiusto, ma sono io che non ho intelligenza sufficiente per comprendere come stanno le cose, cosa sia la vita, cosa la verità. Questo è il vero quesito che mi si pone davanti: cosa è veramente la vita, la vita vera, nella quale vi sono regole d’amore e di rispetto che troppi ignorano e calpestano e che io stesso poco conosco.

Oscar Wilde, in uno dei suoi aforismi ha detto: “Il vero mistero del mondo è ciò che si vede, no l’invisibile”. Prendere consapevolezza di questo, mi sembra già un primo positivo punto di partenza; voglio considerare e credo che sia un raggio di verità che può iniziare a far luce sulla mia ignoranza e che si coniuga bene col mio libero arbitrio. I religiosi troppe volte davanti ad argomenti così vasti e profondi, si rifugiano affermando: “mistero della fede”. Io non mi accontento e proseguo nella mia ricerca, nella speranza che, fino a che avrò tempo, chi mi ha dato la vita mi aiuti ad andare avanti lungo la ricerca della verità e nel dare un senso sempre più consapevole alla mia esistenza. Nel sacrificio di Gesù crocefisso, il magistero della Chiesa dice che è racchiuso il significato misterioso della fede e della vita. Io credo che il significato della vita e della fede sta invece nella resurrezione: è lì la chiave che dobbiamo andare a cercare.

Dio fattosi uomo, ha accettato la fine che l’ignoranza e la convenienza umana gli ha riservato per lasciarci liberi, darci la possibilità di far fruttare i talenti, patrimonio di ciascuno di noi, perché ogni essere potesse avvicinarsi volontariamente a intendere cosa è la vita. Oltre a lui finito sulla croce,anche l’umanità paga un prezzo altissimo per questo libero arbitrio che non ci è stato sottratto. Io non credo che la vita, la fede siano un mistero: c’è la risposta e sta a noi interessarci a cercarla. Così le risposte, la verità ci faranno esseri liberi.

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