Quelle preziose bacche rosse della rosa mosqueta


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Si tratta della Rosa Affinis Rubiginosa, chiamata appunto rosa mosqueta, una varietà di rosa selvatica  che cresce nel centro-sud del Cile.

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La pianta di questo tipo di rosa produce delicati fiorellini bianchi o rosa, che lasciano il posto a bacche rosse, ricche di semi. E’ proprio in questi piccoli semi che sono racchiuse le grandi virtù. Grazie alle diverse sostanze benefiche contenute nell’olio ottenuto dai semi,  nutre le mani, il corpo e la pelle in generale e può essere considerato un ottimo rimedio naturale per la cura della cute sciupata: è, quindi, l’ideale per chi ha, ad esempio, delle mani stressate a causa di lavori manuali, oltre che per eliminare i segni di stanchezza.

Questa pianta è in grado di rigenerare la pelle, contrastando le screpolature e velocizzando i processi di guarigione della pelle: il suo olio, infatti, è indicato per la rigenerazione dei tessuti cutanei, in quanto stimola la sintesi di sostanze come le prostaglandine, per merito dell’elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi. Note sono anche le sue proprietà antinvecchiamento e antirughe: l’olio di rosa mosqueta – quando utilizzato quotidianamente – ne rallenta il processo e contrasta la formazione di rughe e macchie dovute all’età, mantenendo la pelle giovane ed elastica. Sono diverse le sostanze nutrienti contenute all’interno della rosa mosqueta: l’acido linoleico, l’acido oleico, la vitamina A, la vitamina E e il licopene sono tra queste.  Quali sono gli usi di questo generoso olio? Per uso esterno, l’olio va applicato ogni giorno – meglio se la mattina e la sera – direttamente su mani, viso e corpo, utilizzandone una piccola quantità da massaggiare fino a completo assorbimento. Come uso interno – può essere assunta come integratore per proteggere il sistema cardiovascolare e il cervello.

Emanuela Mancuso, naturopata



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