Scoperta tomba dipinta datata al II secolo a.C. a Cuma


Add to Flipboard Magazine.

Priscilla Munzi, ricercatrice del Centre Jean Bérard (Cnrs – École française de Rome) e Jean-Pierre Brun, professore del Collège de France, lavorano con la loro  équipe dal 2001 ai piedi della rocca sulla quale si erge l’acropoli dell’antica città di Cuma, per riportare alla luce l’antica necropoli cumana.  La loro ultima scoperta avvenuta proprio in questi giorni consiste in una tomba dipinta datata al II secolo a.C., eccezionalmente conservata e le cui pitture immortalano una scena di banchetto. Due volte più grande di Pompei, la città di Cuma è situata a 25 chilometri a ovest della città di Napoli, sulla costa tirrenica di fronte all’isola di Ischia e all’interno dell’attuale Parco archeologico dei Campi Flegrei. Le fonti storiche la considerano come la più antica colonia greca d’Occidente, fondata da greci provenienti dall’Eubea intorno alla metà dell’VIII secolo a.C.

Eccezionali e importanti decorazioni figurate sono presenti nella tomba, sulla lunetta dell’ingresso della camera funeraria sono ancora visibili una figura maschile nuda che sorregge nella mano destra una brocca in argento e nella sinistra un calice, con ai lati un tavolino e alcuni vasi, mentre, sulle pareti laterali, s’intravedono scene di paesaggio con un fregio floreale nella parte alta. L’intradosso della volta è giallo, mentre le pareti al disotto della cornice e i tre letti funerari sono dipinti di rosso. Purtroppo la tomba è stata già visitata in precedenza da diversi scavatori clandestini, ma sono stati comunque rinvenuti diversi oggetti pertinenti al corredo funerario sufficienti a confermarne la datazione, tra cui, come confermato da Priscilla Munzi, dei frammenti di osso lavorato pertinenti a una cassetta lignea e a dei contenitori in alabastro.  Lo scavo è stato realizzato grazie al sostegno finanziario del Ministère de l’Europe et des affaires étrangères, dell’École française de Rome e della Fondation du Collège de France. Le ricerche sono svolte nell’ambito di una concessione di scavo e ricerche del Ministero per i beni e le attività culturali e in collaborazione con il Parco archeologico dei Campi Flegrei.



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati