‘Genitori Quasi Perfetti’ il film di Laura Chiossone


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La prossima volta che vuoi organizzare una festa di compleanno a tuo figlio, pensaci! Essere genitori è veramente il mestiere più difficile del mondo, anche le persone più sane ed equilibrate si ritrovano attanagliate da un costante senso di inadeguatezza, mossi da ansia da prestazione, dallo stress dello sguardo incombente degli altri. Per Simona, convinta di fare del proprio meglio, l’organizzazione della festa di compleanno per gli otto anni del suo Filippo si rivelerà un’occasione per rivalutare e mettere in discussione tutte le sue convinzioni, costringendola a misurarsi con altri tipi di genitori. Mentre i bambini giocano in salone intrattenuti dall’animatrice, i grandi si ritrovano in cucina e iniziano a studiarsi a vicenda, celandosi dietro ai soliti sterili convenevoli. Tra genitori troppo apprensivi, troppo alternativi, troppo vegani o troppo intellettuali, richieste stravaganti e piccoli segreti, la festa di Filippo prenderà una piega del tutto inaspettata. Una commedia scomoda e divertente che ritrae con ironia single, famiglie moderne e una nuova generazione di genitori.

Laura Chiossone scrive «Genitori quasi perfetti e una storia che ci costringe a fermarci un attimo. Per guardare con ironia che tipo di genitori siamo. I nostri bambini sono la relazione più importante della nostra vita, dove cercando di dare il meglio di noi stessi spesso diamo il peggio. Li investiamo dei nostri sogni, delle nostre aspettative, delle nostre paure. Diventare genitore significa essere catapultati in una nuova giostra
sociale, dove gli attori in scena ci sembrano tutti matti…Fino a che ti viene il dubbio: ma forse il matto sono io?! Genitori eco-maniaci, genitori indifferenti, genitori ipocondriaci, genitori isterici, genitori buonisti. Ognuno con la sua maschera per cui e impossibile creare una relazione sincera. E i bambini ci guardano. Il film racconta come una “normale” festa di compleanno diventa il focolaio di tutti i conflitti, che degenerano fino allo scontro finale e le ipocrisie dei genitori si smascherano esplodendo in una sana rabbia risolutiva. Simona e una mamma che ce la mette tutta, eppure non ce la fa: non riesce a lasciare che il figlio sia libero e pur con tutto il suo amore lo spintona dolcemente a destra e a sinistra per farlo stare in una carreggiata ideale. Al culmine della festa, Filippo si lascia andare e la sua esibizione diventa una miccia esplosiva. È come se il suo piccolo grande gesto di libertà gettasse le maschere degli adulti per terra, per un attimo smarriti da un momento inaspettato all’interno di ciò che e comunemente accettato. E anche loro si lasciano andare, ma ciò che emerge e rabbia, paura, sconforto, menzogne. Genitori quasi perfetti e una commedia, dove ci si sofferma su uno squarcio di realtà guardandolo con un’ottica cosi ravvicinata da farci vedere le sue distorsioni, cosi da ottenere momenti di pura risata alternati ad attimi di intima, sincera e poetica difficoltà esistenziale».



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